di Stefania Castella “Adesso devo andare ma voglio che tu la smetta. Che torni a vivere. Come me”. Ma questo non posso non posso prometterlo, ora che questa storia è finita non so cosa posso promettere. Daniele sorride con la faccia rotonda con gli occhi trasparenti, Daniele è bellissimo non [...]...
di Stefania Castella Sotto la pioggia non vedevo che grigio e l'alito di gelo che usciva dalla mia bocca. Che strazio essere trasferito qui in un paesino di poco più che un centinaio di anime, che strazio la pioggia che finiva per perdersi col mare. “Meno male che c'è il mare” ho sempre [...]...
di Stefania Castella Piccolo in un angolo, è da lì che mi guardi, mentre ti tengo le spalle scorgo la linfa non vitale di quella vita che porti via. Maestro. Le tue mani geniali hanno percorso la vita. Un colpo secco e un’altra tela andrà, il tuo capolavoro, e dietro noi. Quanta di questa [...]...
di Stefania Castella Mi chiama ancora, la piccola mi chiama e sento la sua vocina lontana mille miglia. Un attimo prima perduta su un foglio, viaggiavo felice, poi torno, è il disastro. La vita mi opprime, mi toglie la vita. Mi chiama, una tazza, cereali, calzette pulite da cercare, lunghe lenzuola da ripiegare. [...]...
di Stefania Castella Cosa eravamo. Cosa siamo diventati. Scie. Legati dal comune senso dell’ardore. Il tuo per me, il mio non so. Non sapevo ancora. Finché ti ho persa. Cosa eravamo. Posso saperlo. Sì che posso. So com'eravamo, tu ben messo io figlia di una maestrina e di un istitutore. Campavo, [...]...
di Stefania Castella Le forcine tieni su bene, forza, tira su le spalle e vai. La luce accecante abbaglia, vai avanti per inerzia e pure per l’adrenalina, ti sale dal dolore, col dolore. Dalle scarpette alle punte dei capelli. Sorridi, sorridi e luccica. E vola. Nessuna farfalla potrebbe essere più [...]...
di Stefania Castella Ho incontrato Matilde alla fermata del tram in una delle mie mattine perse a cercare lavoro, rispondere ad annunci, perdere ore nell'illusione dell’ennesimo colloquio. Vivevo con mia madre, finita l’università, tra un concorso e l’altro mi accontentavo di fare qualunque [...]...
di Stefania Castella “E tre Ave Maria…” E tre Ave Maria. E la mia assoluzione. Fuori fa freddo le guance si arrossano, sferzate di vento che dentro non c’erano. Dispersi pensieri accompagnano i passi. Assolvimi Padre, eppure quel peso lo sento comunque. Il giornale riporta le notizie del [...]...
di Stefania Castella Soffio sulle mani viola di freddo, cerco di scaldarle, nell'aria gelata del primo mattino. Gocce di brina, l'ombra dell'alito che si ferma nel grigio di un luogo deserto. Tempo immobile, solo i miei passi fanno rumore. Che fottutissimo posto dovevo raggiungere, che fottutissimo mestiere dovevo [...]...
di Stefania Castella Apro gli occhi nel buio. Mi volto, cerco con le mani la culla. Un salto all'indietro. Non è quel tempo. È passato quel tempo. Mi avvolgo al tepore della coperta, fatico ancora a restare di lato su un fianco, come vorrei. Ringrazio Dio questo è un silenzio buono, un silenzio [...]...