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Food - GastronomiaCostel Pezzetta

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05 Aprile 2023
pizza di pasqua alcune varianti regionali
di Costel Pezzetta



La pizza di Pasqua è uno dei piatti che non può assolutamente mancare sulle tavole delle feste primaverili, soprattutto in alcune regioni italiane. Non esiste un’unica ricetta di questo lievitato, spesso gustato per la colazione di Pasqua con tutta la famiglia insieme a un bicchiere di vino. In alcune zone d’Italia è dolce, simile per certi aspetti al panettone natalizio. In altre parti, si tratta invece  di una ricca ricetta salata con uova, formaggio e salumi. Ogni regione italiana ha la sua versione ma tutte sono accomunate dall’utilizzo di ingredienti semplici, come le uova, simbolo di rinascita, e dalla tradizione di assaggiare questa preparazione solo il giorno di Pasqua o di Pasquetta, magari dopo averla fatta prima benedire.

Iniziamo il nostro viaggio dal nord e dal Friuli Venezia Giulia con questa Pinza triestina, si tratta di una pizza di Pasqua fatta con pasta lievitata, simile a una brioche poco dolce, adatta a essere abbinata a confetture oppure a sapori salati come quelli del formaggio o dei salumi, in particolare il prosciutto cotto di Praga. La paternità di questa ricetta è contesa tra le città di Trieste e Gorizia. La sua particolarità sono i tre tagli sulla superficie, simbolo del martirio di Gesù Cristo, ma, nella pratica, anche un trucco per far lievitare meglio l’impasto.

La più famosa è quella di Sarsina, un comune sull’Appenino tosco-romagnolo, in provincia di Forlì-Cesena. Qui da tempo si tiene la sagra della pagnotta dolce romagnola nelle due domeniche che precedono la Pasqua. Come per la pinza triestina, si tratta di un lievitato poco dolce che tradizionalmente si gusta per la colazione della domenica di Pasqua con l’uovo sodo benedetto e il salame. A differenza della ricetta friulana, in Romagna, tra gli ingredienti, non possono mancare lo strutto (oggi sostituito a volte dalla margarina) e l’uvetta.

Non fatevi ingannare dal nome schiacciata. Questa specialità toscana non ha l’aspetto di una focaccia sottile ma è una preparazione bella voluminosa, più simile a un ciambellone. Sembra che la ricetta sia nata in ambito contadino per sfruttare le tante uova prodotte dalle galline in primavera. Ogni famiglia nelle diverse parti della Toscana ne propone una versione leggermente diversa. La tradizione però vuole che se ne inzuppi una fetta nel vin Santo il giorno di Pasqua.

Altro dolce non dolce della tradizione pasquale italiana è la Pizza dolce della Tuscia. Si tratta di una ricetta tipica della Tuscia, zona che oggi corrisponde praticamente con la provincia di Viterbo. Il suo aspetto è facilmente riconoscibile per la forma simile a un enorme fungo e per il colore giallo dell’impasto dato dalle uova. A colazione si propone con uova sode e salumi locali, come il capocollo. Le sue note aromatiche date dalla presenza di agrumi, liquori e cannella fanno sì che questa pizza sia ottima anche con il cioccolato. Qualcuno, tra gli ingredienti, aggiunge del pecorino grattugiato per rendere questo pane molto più saporito.

 








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