Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Lunedì 29 aprile 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - SocietàFrancesco Pisani

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

18 Gennaio 2017
Dieselgate: una macchia d'olio..
di Francesco Pisani



Dieselgate: una macchia d'olio..
dieselgate

Lo scandalo dei motori diesel che non rispettano realmente le normative anti-inquinamento si sta espandendo. Ed era prevedibile che andasse così.

 

Infatti come si sapeva, la situazione di Volkswagen è stata tenuta ferma nei cassetti per 2 anni prima di venire fuori. Il prezzo per la casa tedesca è stato alto e soprattutto negli USA si è arrivati ad un accordo di 13 mld di dollari per chiudere la cosa. Cifra che sicuramente non è una briciola nemmeno per il colosso tedesco.

 

Giusto sicuramente che sia andata così ma tutti ci siamo chiesti come mai solo loro avessero taroccato dei dati simili. Possibile che nessun altro produttore automobilistico abbia mai fatto lo stesso? Possibile che tutti potevano rientrare facilmente nelle normative? Difficile crederlo.

 

Infatti come vi abbiamo raccontato in altri nostri articoli, le norme euro 6 sono davvero molto stringenti. Forse troppo. Ma lo sono per tutti. Quindi come mai altri produttori sarebbero riusciti a passarle con facilità?

 

Ed in questi giorni viene fuori che infatti nemmeno altri produttori importanti sono riusciti a passare queste norme con facilità.

 

Prima Renault e adesso FCA stanno vedendo cadere su di loro il macigno dei test falsificati.

 

La prima ha rimandato la mittente dicendo che non ci sono dubbi sulla correttezza dei valori delle proprie auto. Mentre FCA, che aveva appena ricevuto il plauso degli USA per i nuovi stabilimenti su suolo americano, ha prima negato. Mentre adesso sta dicendo che è sicura della propria buona fede..

 

Staremo a vedere come si svilupperà questo tornado che sta tirando dentro i maggiori produttori di auto del vecchio continente.

 

Quello che fa strano è come ad essere coinvolti siano solo le marche europee. Infatti si parla dei 3 gruppo più importanti di Germani, Francia e Italia.

Sarà un caso ma nessuna casa americana è stata coinvolta in questo scandalo. Possibile che per loro le norme anti-smog siano così facili da sorpassare?

Mah..

 

Probabilmente anche in questo caso ci sono manovre di carattere dietro a queste decisioni che a noi non è dato sapere.

 

Certo che alla fine dei conti chi ci rimette è il pianeta e poi anche noi che abbiamo acquistato queste auto pensando di avere un veicolo a basso inquinamento e lo abbiamo pagato anche per quello.

Forse anche sulla potenza si scopriranno situazioni analoghe.

 

Infatti se è vero che queste centraline nascoste sono in grado di variare i parametri al fine di rispettare le norme sullo smog in fase di omologazione, allora è lecito pensare che il miglior modo per inquinare meno sia avere meno potenza e bruciare meno benzina.

 

Allora è facile immaginare che i cavalli scritti sulla carta non siano corretti dato che per rispettare le leggi occorre abbassarli.

 

Ed anche in questo caso noi abbiamo pagato di più anche per avere motori più potenti e poco inquinanti.

 

Insomma, anche in questo caso siamo sempre noi a rimetterci.








  Altre in "Società"