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29 Ottobre 2010
La cappella di Notre Dame des Fontaines a Briga
di Danilo Gnech


La cappella di Notre Dame des Fontaines a BrigaA quattro chilometri dal paese di Briga, nella Contea di Nizza e non lontano dalla Valle delle Meraviglie e a strapiombo sulle sorgenti intermittenti di un torrente, sorge la cappella di Notre Dame des Fontaines. Ha tutte le caratteristiche di un antico tempio delle acque e la scelta del luogo è sicuramente stata importante. Vediamo perché.

La sacralità delle acque è universale, specie se posseggono caratteristiche particolari come quelle delle sette copiose sorgenti che qui sgorgano. Reputate miracolose nei secoli, durante l’anno cambiano di portanza, di gusto e persino di colore, divenendo di un bel color vinato all’inizio della primavera. Per raggiungere la cappella si segue il fiume dalla foce verso la sorgente. Anche la montagna ha la sua importanza, sulla cima di una montagna infatti si realizza l’incontro tra l’uomo e il divino. Mosé salì sul monte per incontrare Dio, Gesu si isolò sul monte per pregare e morì sul monte Calvario. Notre Dame si trova nell’intersezione delle quattro più alte montagne della zona. Gli alberi sono il simbolo della vita in ascesa verso il cielo e le foglie che cadono rappresentano il ciclo di morte e resurrezione della natura: Notre Dame è circondata da foreste. Anche il suo orientamento non è casuale. Ogni mattina il sole (ri)sorge ad oriente e la sera muore a occidente; la valle, le sorgenti e l’asse di costruzione della chiesa sono orientate verso ovest.

Da antico tempio pagano forse dedicato alla dea Madre divenne, con l’avvento del Cristianesimo, una cappela dedicata alla Vergine. La prima costruzione era a livello delle acque zampillanti. Verso l’anno mille venne costruito un porticato di sette arcate, tante quante il numero delle sorgenti, e per accedervi occorreva risalire il torrente e lasciare alle spalle il buio dei boschi a ponente e dirigersi verso l’origine delle acque, verso la luce spirituale del levante e qui, entrando nel porticato, si accedeva a una zona stretta e buia e di arcata in arcata si giungeva all’ultima più alta delle altre. e quindi più luminosa, che permetteva l’accesso alla cappella dove sgorgava l’acqua. Quell’acqua che, cambiando colore, si tramutava in ‘vino’ e, come nell’Eucarestia, sangue di Cristo e vita eterna. Si giungeva infine nella chiesa della Madonna delle Sorgenti, colei attraverso la quale si univa questo mondo terreno all’altro mondo, quello divino.

L’attuale chiesa è infine frutto di ulteriori lavori del XII e del XIV secolo.

Verso il 1490 venne chiamato il pittore Giovanni Canavesio, originario di Pinerolo, che vi dipinse il ciclo della Passione in 26 pannelli. L’opera pittorica fu innaugurata il 12 ottobre 1492, lo stesso giorno in cui Cristoforo Colombo scopriva il nuovo mondo.
L’entrata nell’edificio toglie letteralmente il fiato: i dipinti coprono completamente volte e pareti come dei grandi tappeti e la bellezza delle immagini, anche le più crude, appagano gli occhi e ci raccontano, seguendo il modo di pensare dell’uomo medievale, la vita della Vergine, l’infanzia di Gesù, il giudizio universale e infine la Passione.

Dopo la visita alla cappella è interessante fermarsi a Briga e visitare il borgo medievale, molto ben tenuto, che ospita anche un bellissimo museo sull’apicoltura. Un consiglio: fermatevi in un ristorantino ad assaggiare i ‘sageli’, un piatto locale molto gustoso!!







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