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19 Giugno 2011 49esima Battaglia di Fiori di Ventimiglia: la sfilata di Danilo Gnech
Ecco, in ordine di sfilata i carri della Battaglia di Fiori di Ventimiglia, che quest’anno hanno per tema i "150 anni dell’Unità d’Italia".
"Insieme per unire" ricorda l’incontro di Teano fra Vittorio Emanuele II e Garibaldi. La rappresentazione è eseguita in veste allegorica. I due protagonisti hanno il ruolo di due sarti che pazientemente, con ago e filo, tentano di cucire insieme i vari stati della penisola usciti dal Congresso di Vienna in una sola nazione. Vittorio Emanuele poggia tra l’allegoria del Regno di Sardegna e il Lombardo Veneto. La testa di Garibaldi, che fuoriesce da un ditale, poggia sull’amata Sardegna, luogo del suo amaro esilio. Sicuramente un’opera di pregio. Il presidente Pino Maiorino ci ha assicurato che sul carro è prevista la posa di circa 45.000 teste di garofano e di crisantemini colorati.
"Fratelli d’Italia, l’Italia unita nella commedia e nell’arte": quattro enormi personaggi alti almeno quattro metri escono come d’incanto dal pianale del carro. Sono quattro maschere italiane. Arlecchino che trattiene tra le mani alcune piume dell’aquila d’Austria; al suo fianco Meo Patacca, bullo trasteverino che sta cercando di mettere in un sacco il copricapo e le chiavi del Papa-re. Sulla parte posteriore Stenterello con un giglio fiorentino ormai appassito tra le mani e al suo fianco Pulcinella che sbeffeggia il tricorno di Ferdinando II. Posizionato al centro, e dal quale sembrano emergere, spicca il tricolore.
"La Giovine Italia" raffigura Mazzini, posto al centro, che rappresenta il movimento politico da lui fondato. Sul retro, con la mano sinistra, spinge una testa coronata, simbolo della monarchia da lasciarsi alle spalle. Con la mano destra, Mazzini, nella parte anteriore del carro, incoraggia la crescita del nuovo ideale rappresentato dai bambini. Un bimbo con in mano una spada rappresenta la ribellione, l’impeto nel lanciarsi in avanti; la bambina, con l’aquilone tra le mani rappresenta la dolcezza e la calma e sembra quasi trattenere la foga del bambino, ma lasciandosi nello stesso tempo trascinare verso quell’incognita che è il futuro. I bambini sono il futuro. Sul carro sono stati ‘inchiodate’ ben 40.000 teste di garofani!
"Tre capitali per un regno": un enorme giglio simbolo di Firenze fa da base al carro. Sulle due estremità vi sono da un lato una lupa, simbolo di Roma che allatta i gemelli, e dall’altro lato un gianduiotto che appoggia su una bandiera tricolore e da cui fuoriesce il simbolo della casa Reale dei Savoia.
"L’Italia è fatta": vi sono raffigurati Garibaldi, Mazzini e Cavour, grazie ai quali Re Vittorio Emanuele è diventato Re d’Italia. Sul carro 50.000 garofani tutti provenienti da produttori locali.
"I bersaglieri alla breccia di Porta Pia": una grossa bandiera italiana parte dal retro del carro e lo avvolge completamente. Da essa, sul lato anteriore, appare un bersagliere che si lancia indomito all’attacco.
"Le cinque giornate di Milano" sono ricordate dal settino carro in concorso. Il soggetto propone due ragazzi dell’Istituto degli Orfani San Martino, detti " Martinitt", nell’atto di scavalcare una barricata. Sullo sfondo il Duomo stilizzato.
Ultimo carro è intitolato "Garibaldi e la spedizione dei Mille". Garibaldi è raffigurato solenne sul suo cavallo bianco, mentre sul retro del carro la vittoria alata stringe tra le mani una corona di alloro e la bandiera italiana, sul lato destro tre garibaldini festeggiano.
Buon divertimento!
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