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12 Luglio 2010 Turista per caso a Milano, come appare la città a chi la vede per la prima volta di SL
Milano, al momento, risulta una delle mete predilette dagli stranieri principalmente per lo shopping. Ma considerando che nel 2015 ci sarà l’Expo, Milano sarà pronta ad accogliere migliaia di turisti e a cogliere l’occasione per pubblicizzarsi nel mondo ? Per capirlo abbiamo intervistato Andrea Klingen, una turista "compulsiva", tedesca di origini e inglese di nascita; il viaggio ed il volontariato sono le sue grandi passioni, per questo ha deciso di lasciare il lavoro nel marketing per dedicarsi all’attività di assistente sociale in inverno e volontariato d’estate nei paesi del Terzo Mondo. In visita a Milano, l’abbiamo incontrata per capire le sue impressioni sulla città.
Andrea, come hai trovato la città appena arrivata?
"Bhe sicuramente è molto più piccola rispetto a Londra, anche se all’apparenza mi è sembrata più confusa. Il centro storico è ben conservato ed il Duomo è sorprendente visto dal vivo. Devo ammettere però che le persone guidano senza rispettare la segnaletica e parcheggiano spesso senza rispettare i pedoni. Però lo shopping ed il cibo sono fantastici!"
Anche tu quindi vittima del fashion milanese?
"Qui ci sono moltissimi negozi indipendenti che permettono di differenziare i prodotti rispetto alle grandi catene presenti a Londra e la qualità mi sembra decisamente migliore. Puoi trovare, sia nei mercati che nei negozi, belle cose a pochissimo. Ho trovato poi una chicca: Kiko, la catena specializzata nella cosmesi femminile. Oltre ad essere estremamente economica come linea, la presenza di truccatrici professioniste e la possibilità di poter provare tutti i prodotti permette non solo alla clientela di testare tutto, ma anche di tentare combinazioni particolari sotto la guida di un "makeup artist". Io per esempio ho provato degli ombretti fluorescenti, divertente, ma improponibile (ride)".
E il cibo invece?
"Ogni cosa è buonissima, perfino la pizza take away, che a Londra è pessima, qui è eccezionale. Due cose mi hanno stupito. Il caffè che non mi aspettavo fosse così poco in una tazzina e l’assenza totale di supermercati nel centro. Londra ne è piena".
Milano è semplice da visitare?
"Purtroppo devo ammettere che mancano completamente gli spazi per le biciclette, che è il mezzo con cui normalmente mi sposto. Non esistono le piste ciclabili e gli automobilisti non hanno grande rispetto. Nel centro ho notato inoltre che mancano completamente i parchi, come fa a sopravvivere una città senza aree verdi? Per noi inglesi è fondamentale.
Vero, ma almeno i milanesi hanno superato l’esame?
"Assolutamente! Ho trovato persone disponibili che quando capivano che ero straniera cercavano di aiutarmi in mille modi. Devo ammettere che, con l’eccezione dei negozi, l’inglese non è molto parlato, ma ho apprezzato moltissimo lo sforzo".
In generale, se dovessi dire una cosa che ti ha colpito più di tutto?
"Mi ha stupito moltissimo che nel centro non esistano quartieri proletari, a Londra come Berlino per esempio è un attimo passare da uno residenziale ad uno proletario. A Milano invece sembra che quest’aspetto non esista. Inoltre non ho visto "squatters", gli studenti che per risparmiare occupano case sfitte o libere. In Inghilterra sono ormai un’istituzione".
Insomma, torneresti?
"Sicuramente, ma solo per un paio di giorni. Shopping e aperitivo. Questa è un’altra usanza che manca da noi. Spendere e poter mangiare con pochi euro, è incredibile come concetto. Non credo che in Inghilterra sarebbe economicamente sostenibile".
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