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03 Giugno 2010
Un anno all'estero durante le scuole superiori, il Rotary Club sposa e supporta l'iniziativa
di SL


Un anno all'estero durante le scuole superiori, il Rotary Club sposa e supporta l'iniziativaDa diverso tempo il Rotary Club ha dato vita al programma LTYE (acronimo di Long Term Youth Exchange, più familiarmente Scambio Giovani) ed una volta all’anno dedica una serata per presentare i giovani che vi hanno partecipato per condividere le proprie esperienze, che talvolta possono essere d’insegnamento anche per i più maturi.

Ma prima di tutto che cos’è lo Scambio Giovani? Lo spiega  Paolo Dutto, referente del Club Milano Scala per il programma: "Si tratta di un programma del Rotary International che coinvolge gli oltre 200 paesi nei quali il Rotary è presente, che offre agli studenti di età compresa fra i 17 e i 18 anni, iscritti al penultimo anno di scuola superiore, la possibilità di trascorrere un intero anno scolastico all’estero, frequentando una scuola del paese ospitante e vivendo presso due o più famiglie del posto. Il candidato deve essere sponsorizzato da un club rotariano della località di provenienza, avere buoni risultati scolastici ed una buona capacità di adattamento agli usi e alle abitudini di un paese diverso – a volte molto diverso – dal suo".

Fin qui la teoria che tutti più o meno conoscono ed è proprio per questo motivo che viene dato spazio alle testimonianze dei ragazzi che hanno partecipato. Si comincia con Eduardo Gonzales, giunto a Milano quest’anno, per passare a  Gabriele Umidon, partito l’anno passato, e Shanti Franchina, la figlia reduce – è il caso di dirlo – dallo scambio giovani estivo. Tre ragazzi diversi, tre esperienze diverse: Eduardo, ragazzone californiano con fisico da atleta da poco arrivato in Italia, si è presentato con una giacca letteralmente tappezzata di pins che gli ricordano vari aspetti e momenti della vita, ci ha parlato della "amazing experience" che sta vivendo, ha ringraziato tutti con entusiasmo e ha promesso di imparare l’italiano (non difficilissimo per lui, visto che parla spagnolo). Gabriele, rientrato in Italia dopo dieci mesi nella California del nord, al confine con l’Oregon, ha già avuto modo di riflettere sull’esperienza, che ha definito "grandiosa": ha raccontato delle sue aspettative, delle sue difficoltà iniziali ad integrarsi nel "sogno americano" e di come questa esperienza lo abbia fatto crescere e maturare, lasciandogli come bagaglio un modo positivo di vedere le cose, che lo sta accompagnando anche ora, al rientro in Italia.
Non tutte le esperienze sono state  soddisfacenti: Shanti è stata ospite di una famiglia turca e ha esposto con serenità e pacatezza le difficoltà che ha incontrato, sia logistiche che di comunicazione; nella famiglia che la ospitava nessuno parlava inglese, il che le ha imposto forzatamente un primo approccio con la lingua turca.
Ma se i ragazzi vivono un’esperienza unica la stessa cosa vale per  i genitori che si trovano ad ospitare i ragazzi. La famiglia di Shanti  ha raccontato le difficoltà incontrate dalla sua famiglia nella gestione della ragazza turca ospitata la scorsa estate; la famiglia Riario Sforza, che attualmente ospita Eduardo, ha parlato delle problematiche iniziali incontrate per trovare una scuola adatta al ragazzo, alla sua voglia di studiare e di fare sport, difficoltà rapidamente superate con soddisfazione di tutti; il papà di Gabriele ha giudicato invece estremamente positiva l’esperienza vissuta da suo figlio all’estero.
In ogni caso dalla serata è emerso che, per quanto positive o negative possano essere state queste esperienze, sono da apprezzare i ragazzi che hanno avuto il coraggio di esporsi e di confrontarsi con culture diverse da quella di casa nostra. Questi progetti sono importanti per i ragazzi e purtroppo ancora in Italia, vuoi per ragioni culturali, vuoi per problematiche burocratiche, non sono ancora sufficientemente pubblicizzati. Resta quindi la speranza che da piccoli passi come questo del Rotary si dia avvio ad una diffusione su larga scala di questi progetti del tutto affini al più noto Erasmus, che ha avuto un successo paneuropeo. 







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