Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Sabato 20 aprile 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - TeatroFranco de Carli

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

19 Maggio 2018
L'alluvione - dramma in cinque atti (atto quarto)
di Franco de Carli


L'alluvione -  dramma in cinque atti (atto quarto)

ATTO QUARTO

La scena si svolge in una stanza le cui caratteristiche architettoniche richiamano subito nella mente il ricordo di quelle sale degli antichi castelli del veneto, dai soffitti bassi, dalle massicce colonne murate, con guide ad ogiva che si raccolgono nel centro della stanza in alto, le pareti sono perfettamente nude, dipinte acalce, in fondo vi è una porta infossata all'estremità dall'ampio spessoredel muro. Gli unici oggetti sono a destra: un centralino telefonico fatto a banco, conil prospetto degli attacchi delle varie linee, a sinistra una lavagna daaula scolastica, in centro una sedia. Al centralino è seduto un giovane, affannato intorno alle linee telefoniche del quadro: vicino cinque o sei uomini, d'alta statura, vestiti con tute e stivali fino alle cosce, fissano intensamente il giovane, che ha la cuffia alle orecchie e il microfono dinanzi allabocca.
 
  • Giovane (conrabbia) Pronto, pronto, XXX battaglione, pronto!
  • Uno: Sta' calmo, cerca altrove,
  • Giovane: Pronto, pronto, (come se sentisse) ecco! (si voltadi scatto) Fate silenzio lì dentro: non si sente nulla. (si volta) Pronto..
  • Un altro: Non c'è nessuno
  • Un altro: E' l'acqua,
  • Un altro: Non la puoi faretacere,
  • Giovane: (colta al volo laparola acqua) L'acqua, ? E' già qui, ? (fa l'atto di togliersi la cuffia)
  • Uno: No, sta' calmo: chiama!
  • Giovane: (risedendosi< /i>) Sì, mettiti difronte a me, tu. Ho bisogno della tua calma. (a tutti) Mi dovete compatire. Voi avete le orecchie libere e avvertite il minimo movimento nel rumore dell'acqua. Io sono sordo, cieco,
  • Uno: Non senti nulla?
  • Giovane: No, è fatica sprecata.
  • Uno: Insisti.
  • Giovane: L'acqua, ci avrà già sorpassato?
  • Uno: La strada è libera.
  • Giovane: Meno male.
  • Uno: Se qualcuno risponde, devi dire che nonbastano i camion che ha mandato per la gente che c'è dilà.
  • Giovane: Lo so.
  • Uno: Adesso, ma devi dirlo bene al momentogiusto.
  • Giovane: Lo dirò. L'allacciamento c'è ancora, ma la strada sarà praticabile?
  • Un altro: Lo sapremo quando Pierino sarà di ritorno, se torna,
  • Un altro: Bisognerà decidersi ad avviare quella gentea piedi.
  • Un altro: Di notte? Come fai con ibambini?
  • Un altro: Che tragedia!
  • Un altro: Su, sveglia! (al giovane)
  • Giovane: (con impulsività, scuotendosi) Pronto.pronto (tutti si tendono) Nulla! Pronto, pronto, siamo inpericolo.
  • Uno: (piano) A chi lodici?
  • Giovane: A nessuno, oh, bestia! L'ho gridato anessuno!
  • Un altro: Tieni i nervi a posto.
  • Giovane: E' facile a dirlo, i miei nervi continuano questi fili e li vede oscillare al vento sulla campagna trasformata in mare. Disperazione! Che conta la mia voce se nessuno l'ascolta. Pronto, pronto, (rivolto agli altri) vi facciopena, ma io sono talmente abituato a sentire parlare questi fili che il lorosilenzio mi fa paura.
  • Uno: Non te ne facciamo una colpa: ticomprendiamo, bisogna insistere. (si ode il rumore di un camion) Un camion, (si avvia: il telefonista si alza anche lui portandosi le mani alla testa nell'atto di liberarsi dalla cuffia)Non ti muovere! (agli altri) Sarà Pierino, Entra Pierino, un uomo grande, corpulento, vestito con stivali e giacca di cuoio, fuma un toscano e ogni tanto sputa da un lato: ha un'espressione serena, ottimista.
  • Uno: Pierino!
  • Pierino: Ce l'ho fatta! Una strada infernale. Possocaricarne trenta. In quanti sono?
  • Un altro: Più di cento e ne giungonocontinuamente.
  • Pierino: Perdiana! Ma l'avete detto..?
  • Un altro: Non ci riesce a comunicare con nessuno.
  • Pierino: Camion ce ne sono, ma non puoi toglierli da un posto per metterli in un altro. Ce n'è bisogno dappertutto. Falli venire..  
  • Uno: uno degli uomini si avvia al fondo, apre la porta e grida: "Donne e bambini..", "Non più di trenta.." Dalla porta entrano delle donne con bambini in braccio e per mano, sono vestite confusamente, con coperte sulle spalle, abiti per metà maschili e per metà femminili: passano silenziose sul fondo della scena dirigendosi verso destra. L'uomo ne conta un certo numero; poi spinge indietro quelle che premono per avanzare. "Basta, non insistete, fra poco giungerà un altro camion" e chiude.  
  • Uno: (a Pierino) Hai benzina?
  • Pierino: Sì, ho fatto il pieno.
  • Uno: Là ce n'è.
  • Pierino: (dirigendosi versoun angolo del fondo) Un gallone lo piglio lo stesso. (lo afferra e ritorna)
  • Uno: Vuoi del vino?
  • Pierino: Del caffè.
  • Uno: Caffè freddo. (prende un bicchiere e un fiasco, lo riempie e lo da a Pierino)
  • Pierino: (bevendo) Non fa dormire.Che voglia di un letto..! Si avvicina un uomo con una donna e due bambini piccoli.
     
  • Uomo: (aPierino) E' lei il conducente?
  • Pierino: Sì.
  • Uomo: La strada è sicura?
  • Pierino: Come quella del paradiso, mezz'ora e siamo a Rovigo: tornerò.
  • Uomo: Grazie, ma che sia sicura ora,
  • Pierino: Che bamboline, (all'uomo) su, da' a me, (e gli prende il fagotto)
  • Uomo: Ciao Clotilde!
  • Clotilde: Ciao Bruno! Ti aspetto da nonna, e vieni, mi raccomando.
  • Bruno la roba, ?
  • Clotilde: Promettimelo! Non farmi stare in pena.
  • Bruno Verrò, verrò, Clotilde si allontana verso destra mentre Bruno esce dalla porta di fondo. Da un lato della scena è entrato Guglielmo: veste gli abiti del primo atto, ma in disordine, sporchi, hai capelli arruffati, il volto segnato dalla fatica. Si avvicina ad uno degli uomini e lo tira per un braccio.
  • Uno: Che vuoi?
  • Guglielmo: Posso parlarti?
  • Uno: Dì pure. (e si portano leggermente verso sinistra)
  • Guglielmo: C'è un gruppo di gente, non so quanti, in una cascina vicino al fiume.
  • Uno: Li salveremo, domani
  • Guglielmo: Penso che bisognerebbe andarci subito. (parla senza animazione)
  • Uno: Subito?
  • Guglielmo: So orientarmi, io sono di qui. Io arrivo dalla terra ferma, io non attendo di essere portato indietro, io cerco qualcuno che mi aiuti ad andare avanti nell'acqua, ho soldi, posso pagare il pericolo, il disagio
  • Uno: Ma non si tratta
  • Guglielmo: Lo so, lo so, dico per dire: voi tutti qua per niente, lo so. Avete una barca lì fuori,
  • Uno: (constupore) Ma è notte!
  • Guglielmo: Ma se ti dico che in questi posti io vado ad occhi chiusi! Bisogna rimanere vicino alla corrente ed attendere il momento buono. Ci sono già stato oggi fin là. Quella gente grida, urla. La correnteè forte, lo confesso, forse come un fiume nel mare.
  • Uno: Non è possibile andare di notte. Fra qualche ora c'è l'alba. Per prima cosa andremo a salvare quella gente.
  • Guglielmo: (con testardaggine, senza cambiare tono di voce) Siete buoni, ma qualche ora ha grande importanza. Laggiù la terra frana metro per metro. Morire improvvisamente è nulla: attendere di essere travolti minuto per minuto è terribile. Vorrei essere là a gridare che ci sono, anche se non posso raggiungerli. Se la terra frana e tutto è travolto io non ritorno, ma so che mi hanno udito fino all'ultimo. Mia moglie mi crede lontano, in città, a fare cose,(con violenza) io non posso, capisci?
  • Uno: (andando verso la lavagna) Spiega bene dov'è, (si volta e chiama) ehi, venite qua. (tutti si avvicinano alla lavagna, uno prende il gesso e lo da a Guglielmo:)
  • Guglielmo: Ecco, il disegno. (e inizia a disegnare seguendo le parole) In questo punto, Occhiobello l'avete presente? A tre chilometri il fiume fa un gomito, proprio sul gomito c'è una collina, il fiume ha rotto qua e qua ed ha isolato la collina. La corrente le scivola intorno infuriata e inghiotte continuamente terra. Noi siamo giunti dalla laguna, di qua, poi la corrente ci ha ributtato indietro, dovunque cercassimo di tagliarla. Ora sarà diminuita, lo so, lo sento. Dobbiamo andare subito.
  • Uno: E' sulla collina?
  • Guglielmo: C'è una cascina: cascina Alto Podio, ha un bel giardino davanti, il rustico dietro, domina il Po, lo dice il nome
  • Uno: Hai parenti?
  • Guglielmo: La moglie e due bambini, e poi ho visto che ci sarà almeno una trentina di persone, (batte col gesso sulla lavagna nel punto della collina), qui, qui, qui (e singhiozzando scivola a terra) Gli uomini si precipitano a sostenerlo, ma ametà dell'atto si fermano, senza muoversi, come statue. Guglielmo, come senulla fosse continua a singhiozzare appoggiato alla lavagna, dopo un po' sirialza, esce dal gruppo formato dagli uomini che rimangono fermi nelle loroposizioni, e si dirige verso il centro della scena, si siede, appoggia il caposulle braccia conserte appoggiate allo schienale della sedia: continua a singhiozzare. Intanto un gruppo di uomini vestiti da contadini, maordinati negli abiti, avanza dal fondo e si dispone a semicerchio intorno a
  • Guglielmo: e tutti quanti gli pongono una mano sulle spalle: Guglielmo non avverte la loro presenza. Questi uomini iniziano a parlare tutti insieme con una cadenza lenta, con un tono di voce convinto e molto modulato.  
  • Coro I: ) Ti compiangiamo e non possiamo rallegrarci che tu sia vivo, come ci rallegriamo con noi stessi. Noi abbiamo lasciato poca cosa in balia delle acque, al tuo confronto. Dietro al primo gruppo ne appare un altro formato da donne; si pongono al lato destro degli uomini
     
  • Una del Coro II: ) Ma i tuoi cari non sono ancora morti! (Guglielmo alza il viso e sorride: non si rivolge alle donne) Ci sembra che tu ti disperi più per l'impossibilità di non poterli salvare che per la loro morte imminente. Il rimorso di qualcosa che non dici, ma che hai nell'animo, è più forte e struggente dell'amore verso i tuoi cari. (Guglielmo fa cenno col capo assentendo)
  • Coro I: ) (gli uomini che avevano ritirato la mano dalla spalla di Guglielmo, la ripongono) Tu ci esprimi il vero dolore di questa catastrofe. La tua solitudine non è di oggetti, ma di vite umane. (Guglielmo china di nuovo il capo sulle braccia) Un altro gruppo di uomini si unisce ai due precedenti a sinistra, è formato da quattro uomini, si siedono per terra: sono la parte malvagia di Guglielmo e le loro voci sono insinuanti. In un primo tempo parlano anche loro tutti insieme, poi separatamente.  
  • Coro III: ) Hai paura che i tuoi cari pensino che tu sia fuggito? Ma che ne sapevi cinque giorni fa? La formica esce dal nido in cerca di cibo: che ne può lei se, appena uscita, il nido è schiantato sotto il piede dell'uomo?
  • Coro II: ) Non ascoltare!
  • Coro III: ) I)Non sei il primo ad augurare la morte di un altro.
  • II: Non volevi rompere con il passato? Quale mezzo più sicuro che affidarsi alla morte?
  • III: A questa morte, ?  
  • IV: Lascia che le cose vadano per il loro verso.
  • Una del Coro II: : ) Il tuo avvenire dipende da una tua decisione.
  • Coro III: ) I) Che può decidere l'uomo?
  • II: , è polvere,
  • III: , è sabbia,
  • Una del Coro I: ) Ciò che riuscirai a fare non interessa: è ciò che decidi di fare.
  • Coro III: ) I)Da anni sogni d'essere libero.
  • II: Il matrimonio ti pesa.
  • III: I figli ti sono d'intralcio.  
  • IV: Hai paura di questi pensieri? Ma li hai già avuti, ricordi? Che differenza c'è fra pensiero e azione?
  • Una del Coro II: : ) Non hai ancora ucciso te stesso con questi pensieri, ti sei solo preparato la fossa, non uccidere realmente: ti seppellisci vivo per sempre.
  • Coro III: ) Non sei molto sensibile, non c'è rimorso se non lo dirai a nessuno
  • Una del Coro I: ) Potrai non dirlo a testesso?
  • Coro III: ) Che cosa fa il tempo se non curare le piaghe e i pensieri? In città sei a posto. Altra vita, altri amori: un sogno concluso il passato, un brutto sogno. Sei in regola: s'incarica lei, la natura. E tu che puoi fare, che potevi fare, dirai? Sta' calmo. Quella via è pericolosa, non farla, non tentarla nemmeno,
  • Coro I: ) Raggiungili, Guglielmo, in qualunque modo,
  • Guglielmo: (come svegliandosi) Ma come? (si alza e va lentamente verso la lavagna, passa attraverso il gruppo degli uomini che non si sono mossi, prende il gesso e disegna la strada che vorrebbe fare) Farò la strada del fiume, questa, entro nella falla, mi fermo alla collina,
  • Coro III: ) Ma la corrente è furiosa: ti travolge come un fuscello. Tua moglie sarà liberata di te, che ne dici?
  • Guglielmo: Mia moglie è felice che io sia in salvo.
  • Coro III: ) Rimani. Li salveranno.
  • Coro II: ) Raggiungili, Guglielmo, in qualunque modo.
  • Coro I: ) (quasi gridando) Raggiungili, Guglielmo, in qualunque modo,
  • Coro III: ) Tua moglie salvata ti cercherà e nonsaprà nemmeno che sei morto per lei.
  • Guglielmo: Le scriverò. Ma devo tentare. Lungo il fiume, in mezzo alla falla. (segna col gesso sulla lavagna), per giungere qui, qui, qui, (e singhiozzando scivola a terra. Gli uomini fino ad allora immobili nell'atto di sostenere Guglielmo, si scuotono e compiono l'atto. Afferrano Guglielmo e lo sollevano. Intanto le persone dei tre cori sono lentamente retrocesse nel buio del fondo)
  • Uno: Andremo senz'altro, appena albeggia.
  • Guglielmo: Sì, (si libera dalle mani degli uomini) Appena albeggia. Ora vado di là a riposarmi un poco. (sorride incerto e si allontana)
  • Telefonista: Pronto, pronto, aiuto!
  • Uno: Che c'è ? (il giovane fa ampi segni con le mani, dalla commozione non può parlare: gli uomini gli corrono intorno)
  • Giovane: Vengono, vengono, con barche, motoscafi. (ripetendo quello che ascolta) I militari assumono il comando, la marina, le navi risalgono il Po, vengono, tutta l'Italia è in piedi. (grida, facendo gesti deliranti) Amici, siamo salvi, siamo salvi, (gli uomini lo guardano sorridendo tranquilli) Entra un uomo dalla parte di destra e dice all'indirizzo del gruppo: quel giovane si è allontanato con una barca.
     
  • Uno: Chi?
  • Uomo: Quel giovane che era qui poco fa.
  • Uno: (guardando gli altri costernato) Va ad uccidersi,
  • Telefonista: (venendo in mezzo al gruppo con la cuffia in testa e guardando i compagni preoccupato) Che c'è di nuovo? (poi, colpito da una voce all'orecchio) Siamo salvi, siamo salvi...  







  Altre in "Teatro"