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08 Febbraio 2013 Basta con le gonne di Loris Roselli
Potrebbe essere il grido odierno delle donne francesi, che escono dall’illegalità durata oltre due secoli e possono finalmente indossare i pantaloni. Lo scorso 1 febbraio è stata infatti abrogata definitivamente una legge risalente al 17 novembre 1800 che impediva alle donne di "vestirsi come un uomo", ovvero di indossare i pantaloni. Questa norma, che prevedeva anche l’arresto immediato, serviva a riconoscere se, in caso di sommossa (a Parigi particolarmente frequenti in quel periodo), ci si trovasse di fronte a persone di sesso maschile o femminile. Per poter indossare i pantaloni le signore d’oltralpe dovevano recarsi presso i commissariati locali e chiedere l’autorizzazione, concessa peraltro solo per motivi di salute. Nel corso degli anni questo decreto è stato via via addolcito ma mai abrogato, consentendo alle donne di indossare capi d’abbigliamento maschili soltanto se questi avessero costituito intralcio per il lavoro svolto o per motivi decisamente più ludici come andare in bicicletta oppure montare a cavallo. Questa disposizione scritta ma mai applicata ha dovuto attendere oltre duecento anni prima di essere definitivamente cancellata dal ministro per le pari opportunità francese Najat Vallaud-Belkacem, che ha eliminato di fatto questa inutile disposizione.
È storia recente la battuta di Michele Alliot-Marie, ex ministro dell’Interno del presidente Nicolas Sarkozy, che fu fermata da un poliziotto all’ingresso del Parlamento perché indossava i pantaloni. La sua risposta fu decisa: "Se sono i miei pantaloni che le danno fastidio, li tolgo subito!". Touché.
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