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Cultura - SocietàLoris Roselli

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16 Agosto 2013
Funeral drive-in
di Loris Roselli


Funeral drive-inNegli ultimi decenni il concetto di onoranza funebre è profondamente cambiato, in particolare nelle grandi città dove traffico, impegni e densità di popolazione da tempo non consentono più lo snodarsi dei cortei funebri, che in passato erano all’ordine del giorno. Sono cambiati anche i modi per esternare il cordoglio per la perdita di un amico o di un parente: un tempo, insieme a lunghi cortei che seguivano il defunto fino al cimitero, si vedevano le persiane chiuse o le serrande dei negozi del quartiere abbassate in segno di partecipazione. La frenesia quotidiana non permette più le pubbliche esternazioni di dolore e di tristezza, tanto che se si rallenta per farsi il segno della croce un colpo di clacson ci fa tornare immediatamente con i piedi per terra, ricordandoci che la vita scorre veloce.

Oltreoceano hanno evidentemente capito questa tendenza e a Los Angeles, fin dal 1974, l’impresa funebre gestita da Peggy Scott Adams, nota cantante gospel, offre un servizio singolare: il defunto viene esposto in una teca di vetro davanti alla quale parenti e amici possono rendere omaggio senza nemmeno dover scendere dalla vettura. Questa soluzione ha parecchi lati positivi: le persone anziane non sono costrette a lunghi tragitti dopo aver parcheggiato la macchina e anche chi ha poco tempo può comunque rendere omaggio alla salma senza dover rinunciare a firmare sul libro delle presenze. Tutto questo senza fare un solo passo e con una perdita di tempo minima. Quando si dice "andare di fretta"…








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