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18 Giugno 2010 Battaglia di Fiori in Ventimiglia: in giro tra i capannoni - terza parte di Danilo Gnech
Eccoci oggi con Tommaso Spanò, nuovo presidente di "Cheli d’ina vota", anche in questo caso non è difficile tradurre il nome del gruppo in Quelli di una volta. Chiediamo il perché di questo nome al presidente, che ci racconta di come il gruppo abbia avuto in passato altri nomi che cambiavano con il cambiare dei presidenti. Malgrado ciò il gruppo rimaneva sempre quello, anzi, col passare del tempo sempre più unito. All’ennesimo cambio di presidente si cercava il nuovo nome da dare alla compagnia quando uno sbottò dicendo: ‘Ma siamo sempre quelli di una volta!’.
Il ballo delle Sciabole di Bagnasco, da loro rappresentato, è diffuso, in diverse versioni, in molte parti d’Europa. Molto probabilmente la danza è collegata ad antichissimi riti solari. Nel caso della festa che si tiene a Bagnasco, è una leggenda a sancirne l’origine: si narra che un contadino venne condannato a morte per aver negato la figlia a un capo saraceno che la chiedeva in moglie. Il carro rappresenta questo momento, in cui le sciabole si intrecciano attorno alla testa del condannato. I tamburi raffigurati sul carro cadenzano il fluire del tempo e l’avvicendarsi delle stagioni. Nel turbinio del mondo che rinasce, anche il condannato si risveglierà, dopo che il giullare avrà alitato su di lui il soffio della vita che continua.
Ventimigliese d’hoc, autore di scritti in dialetto, Mauro Piagentini è invece il presidente del gruppo carristi dei ‘ Sfaradui’. Il loro nome ci colpisce e non riusciamo a tradurlo, il suo significato lo chiediamo direttamente a lui. Scopriamo cosi che gli "sfaradui" sono dei venti che provengono dal mare e non sempre dalla stessa direzione. Si abbattono sulla costa improvvisamente e spesso arrivano sulla scia di altri venti più canonici, in particolare del maestrale. Questi colpi di vento, proprio perché improvvisi, sono molto temuti dai pescatori. Il loro carro raffigura il Palio più antico d’Italia, quello di Ferrara. Nel suo palio racchiude tanti palii: quello dei cavalli, degli sbandieratori, dei putti e degli asini. Il cavallo, in primo piano, è raffigurato nell’istante prima della partenza. Sul lato sinistro uno sbandieratore esegue un esercizio con le bandiere al vento. Due cammei raffigurano il palio dei putti e sul retro un asinello rappresenta il proprio palio. Il tutto è osservato dal punto di vista di un turista, i cui occhiali a specchio riflettono uno squarcio della città. Decisamente originale e in un’armonia di colori e sensazioni.
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