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Cultura - SocietàDanilo Gnech

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15 Giugno 2011
Ospiti d'onore alla Battaglia di Fiori
di Danilo Gnech


Ospiti d'onore alla Battaglia di FioriSfogliando il ricco volume iconografico pubblicato dal Dopolavoro Ferroviario, che ripercorre la storia della battaglia di fiori, sono rimasto colpito da un articolo scritto dal giornalista Ventimigliese Angelo Maccario, per 40 anni inviato dei maggiori giornali italiani al Festival del Cinema di Cannes.

Nel suo pezzo egli racconta come nel 1954 propose al Sindaco di Ventimiglia di invitare, come ospite d’onore alla Battaglia di Fiori, una ancora sconosciuta Grace Kelly, che lui aveva incontrato in Costa Azzurra dove, sotto la direzione di Hitchcock e con protagonista il già famoso Cary Grant, stava girando il film "Caccia al Ladro". Il sindaco preferì limitare gli inviti ai due esponenti maschili del "cast", e così la Kelly, che nel breve tempo di due anni avrebbe vinto un premio Oscar e sarebbe divenuta Principessa di Monaco, non partecipò mai alla battaglia. Vennero invece sia Hitchcock che Cary Grant, questo assieme alla sua terza moglie Betsy Drake. Il giorno dopo, i maggiori quotidiani italiani riportavano le fotografie dell’attore accompagnate da una didascalia suggerita dallo stesso giornalista secondo la quale Grant avrebbe definito la Battaglia di Fiori "il più bello spettacolo del mondo".

Negli anni successivi, personalità della politica, dell’industria, della moda e soprattutto del mondo dello spettacolo, hanno preso parte ad almeno una edizione della manifestazione. Tra tutti ricordiamo Renato Rascel, che salì come figurante sul carro "Romantica", ispirato alla canzone trionfatrice di un Festival di Sanremo. Ma anche Vittorio de Sica, Elke Sommer, Giberto Govi, Enzo Tortora, Walter Chiari (che fece anche il presentatore in lingua italiana), Pino Donaggio, Nunzio Filogamo, il critico cinematografico Guido Aristarco (che fece parte della giuria), Rossella Como, Silvio Noto, il disegnatore di Moda Schubert e le sue modelle. Qualcuno rifiutò cortesemente: Brigitte Bardot che, malgrado fosse in vacanza a Saint-Tropez declinò l’invito, diede con il suo rifiuto una grande pubblicità. Oltre al Lord Mayor di Londra e ad altri esponenti del mondo politico, furono presenti ben due Ambasciatori del Giappone. Maccario conclude: "Questa è stata la città dove, per circa mezzo secolo, si sono dati convegno invitati da tutto il mondo per partecipare alla più incruenta delle guerre: una battaglia combattuta a colpi non di cannone ma di fiori, simbolo di pace, grazia e bellezza…".
 
 







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