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05 Novembre 2016
Brexit: adesso ci ripensano
di Francesco Pisani


Brexit: adesso ci ripensano

Proprio nei giorni scorsi abbiamo parlato dei vantaggi dell’uscita della Gran Bretagna dall’Europa. E ci chiedevamo chi davvero avrebbe guadagnato da questa uscita.
 
È di oggi però la notizia che secondo l'alta Corte debba essere il parlamento a pronunciarsi ed emettere un documento ufficiale con cui il governo potrebbe avviare la procedura di uscita definitiva.
 
La sensazione che noi comuni cittadini traiamo da questo è che tramite raggiri burocratici si stia cercando di girare attorno alla volontà emersa dal referendum.

Questa una cattiva abitudine che si verifica con sempre maggiore frequenza nelle economie occidentali è ormai una quasi consuetudine. Infatti si indice un referendum solo quando l’esito è scontato. Se poi, al contrario, il popolo esprime un suo giudizio che non piace a politici e burocrati vari.

La Brexit dato che ha svantaggi per entrambe le parti sta diventando il caso più eclatante. E quindi chi se ne frega del giudizio espresso democraticamente dai cittadini. Oggi così vanno le cose in occidente.

Tutti ci sentiamo liberi perché possiamo scrivere sui social qualunque sciocchezza e possiamo avere belle tv e cellulari costosi e tecnologici. Ma in cambio abbiamo perso la facoltà di guidare tramite i nostri rappresentanti il paese.

Già il legame tra elettori ed eletti è ogni giorno più debole e destrutturato, per non dire che spesso non esiste. Ma ancora di più gli interessi dei cittadini non interessano a nessuno dei politici che sono chiamati a rappresentarli.

Questo fino a qualche tempo fa era meno vero almeno nella civile Gran Bretagna. Infatti i buoni bilanci statali la buona occupazione e solide fondamenta economiche permetteva a questa grande democrazia di essere almeno in minima parte diversa dalle altre democrazie occidentali.

Londra è sempre stata un’eccezione nel panorama e ha mantenuto una sua istintività rispetto a Roma, Parigi e Berlino. I diritti e doveri civili c’erano era richiesti e rispettati in modo diffuso. Ma da qualche tempo non è più così. Infatti anche questa bella democrazia ha intrapreso il percorso di involuzione che ad esempio da noi è in atto da tempo e per questo ha raggiunto un livello molto peggiore.
 
Involuzione che riguarda per primi i cittadini, le loro abitudini e i loro comportamenti. In GB l’attaccamento alla propria nazione ai suoi valori e alla politica stessa era ancora forte. Sicuramente molto diversa che da noi dove da tempo assistiamo a governi non eletti che rimangono in carica per anni. A politici dai facili costumi e che cambiano bandiera a seconda del miglior offerente e tutto questo si ripercuote sui cittadini.

Staremo a vedere se davvero su questo tema delicato e difficile della Brexit la politica e i burocrati sovvertiranno il giudizio popolare. Se andrà così la cosa più importante da osservare saranno le reazioni proprio di quel popolo che la decisione l’ha già espressa.

Qualche settimana e sapremo.








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