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03 Novembre 2016
Brexit: chi vincerà?
di Francesco Pisani


Brexit: chi vincerà?

Dopo il referendum che ha portato alle dimissioni del premier Cameron stiamo assistendo al balletto dell’uscita della GB dall’Europa.
Un balletto che in verità presenta diversi punti di dubbio perché bisogna capire chi vince e chi perde davvero.
Partiamo dai fondamentali economici che non guasta mai.
La Gran Bretagna presenta dei conti decisamente migliori di tutti gli altri grandi stati europei. Pensiamo al rapporto debito/PIL ad esempio o alla disoccupazione o ancora alla propria forte moneta nonché al volume d’affari sviluppato dal terziario. Si tratta di differenze importanti e storicamente consolidate. Questo perché già alla nascita della comunità europea la situazione era questa. Il regno unito era l’unico stato con i conti a posto una solida economia basata poco sull’industria e molto su finanza e terziario. E questi sono anche i motivi per i quali la GB si è ben guardata dall’aderire del tutto alla UE. E men che meno ha mai pensato di lasciare la Sterlina per L’euro.
 
E per tutti questi anni è stata di fatto con un piede dentro e uno fuori dalla UE. Oggi però dopo questo storico referendum il piede che era dentro va tolto. Ma occorre valutare chi ci perde davvero.
 
Infatti ad oggi la moneta inglese non ha di fatto perso nulla di significativo rispetto all’euro, che pure è la moneta rifugio per eccellenza. E questo è un indicatore non da poco visto che tutti attendevano un crollo stile rublo di 2 anni fa.

Inoltre la solida economia inglese non sembra aver fatto dei veri passi indietro.

E l’Europa quindi cosa sta facendo e come potrebbe trarre vantaggio dall’uscita della Gran Bretagna?

Beh, in primis facendo in modo che il forte distretto finanziario londinese si sposti in Europa. Magari diviso tra alcune città più rappresentativa come Berlino, Parigi e Roma. Questo sposterebbe gli interessi qui e porterebbe posti di lavoro in questi paesi. Alcune stime parlano di circa 10.000 posti di lavoro che potrebbero rientrare nei confini europei. Ricordiamo però che essere fuori dall’Europa permette di non dover rispettare regole e vincoli stupidi come la dimensione delle cozze o quella delle banane per non parlare delle quote latte…questo cosa significa? Significa che un paese furbo mette delle regole per allettare con esenzioni e furbate varie le aziende che desidera. E considerato l’appoggio storico che la GB ha da parte degli USA io credo ci siano ottime ciance affinché una
simile manovra potrebbe funzionare.

Insomma la partita è tutt’altro che scontata e staremo a vedere nei prossimi mesi quali saranno le pedine che verranno mosse. Ad oggi sappiamo che tutti i principali paesi europei hanno conti disastrati forte disoccupazione e ad ogni crisi scendono sempre più in basso (Germania esclusa ovviamente) mentre l’economia oltre la Manica continua a girare bene. Di chi è quindi il problema?








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