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Cultura - SocietàGianni Pezzano

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11 Maggio 2016
Un mondo ancora tutto da scoprire
di Gianni Pezzano



Un mondo ancora tutto da scoprire
I bronzi di Riace

Non puoi passare una giornata a Milano e particolarmente al Castello Sforzesco con cugini americani per poi rimanere insensibile alla Storia che ti circonda. Però, quella sera un annuncio alla stazione ferroviaria centrale della città e poi alcune notizie dai giornali di questo periodo hanno fatto capire come non sappiamo ancora nemmeno la minima parte di quel che c’è ancora da scoprire e come da un momento all'altro la nostra percezione del passato può cambiare nella maniera più inattesa.

 

Quella sera mentre aspettavo il treno per ritornare a Faenza ho visto l’annuncio di ritardi su tratti ferroviari in Toscana in seguito alla scoperta di ordigni bellici risalenti all'ultima guerra mondiale. Questo è un aspetto della vita europea che molti all'estero non conoscono. In ogni parte del Vecchio Continente ci sono ancora chissà quanti ricordi pericolosi del tragico passato che ha segnato il ventesimo secolo.

 

Poi i ritrovamenti non sono solo di ordigni, ma di moltissimi altri oggetti da carri armati a aerei, insieme ovviamente anche ai corpi dei giovani soldati che morirono in combattimento. Leggendo i giornali europei le notizie di ritrovamenti del genere non sono rare e le storie non finiscono con il ritrovamento. In ogni caso, particolarmente dei resti dei caduti, le autorità hanno l’obbligo di identificare i soldati e di avvisare le loro famiglie per organizzare le cerimonie in loro onore.

 

Però, questi sono i casi più tragici e ci sono ancora altri ritrovamenti di ogni genere, molti dei quali passano inosservati  mentre invece ci sono quelli che fanno notizia in tutto il mondo.


Senza dubbio un esempio del secondo caso è stato il ritrovamento in Francia di una delle opere perse dell’artista lombardo Caravaggio. Questa notizia ha fatto il giro del mondo, non tanto per il suo valore storico, quanto per il valore economico della sua eventuale vendita che gli esperti dicono supererà i 120 milioni di euro.


Allo stesso modo il ritrovamento in Spagna di oltre seicento chili di monete romane offrono agli storici dettagli importanti del passato e al pubblico generale un’idea di come si viveva nel passato durante i tempi bellici.

 

In Italia sappiamo bene come potenzialmente ogni volta che scaviamo la terra rischiamo di trovare tracce di un passato ricchissimo e spesso queste scoperte obbligano gli storici e gli archeologi a riscrivere la Storia del nostro paese. Una scoperta del genere si è verificata recentemente a Reggio Calabria.

 

In Piazza Garibaldi di quella città operai s’erano messi a preparare le fondazioni di un nuovo parcheggio interrato. Quel che nessuno poteva aspettarsi era la scoperta di strutture antiche, anzi, più che antiche perché secondo gli esperti le strutture risalgono a un periodo antecedente a quello che si credeva fosse il periodo della fondazione della città. Senza dubbio il cantiere creerà problemi per gli abitanti per molto più tempo del previsto.

 

Però scoperte del genere non solo aiutano a capire di più il passato, allo stesso tempo potenzialmente creeranno un’attrazione turistica importante per un capoluogo che ha bisogno di attirare turisti. Questi sono incidenti che possono capitare ogni giorno in Italia, come anche nel resto d’Europa e che aiuteranno a farci capire il nostro passato e per poter finalmente confermare o smentire episodi che sono ancora controversi.

 

Può darsi che un giorno un coltivatore mentre lavora il suo terreno troverà i resti di uno degli elefanti di Annibale che alcuni storici credono non fossero mai esistiti. Oppure mentre qualcuno si mette a pulire un vecchio palazzo abbandonato  troverà documenti importanti, oppure altre opere d’arte importanti quanto il Caravaggio francese.

 

Ma la fonte che potenzialmente nasconde il tesoro è il corpo d’acqua che circonda il nostro paese. In un suo libro il grande scienziato e autore di fantascienza Arthur C Clarke ha proposto di svuotare il Mediterraneo per cercare di scoprire quel che le onde nascondono. Un’impresa enorme e impossibile, almeno per la nostra tecnologia attuale, ma per noi appassionati della Storia un sogno bellissimo perché sappiamo che non solo troveremmo migliaia e migliaia di barche affondate di tutte le epoche, ma non ci sono dubbi che ci siano città antiche nascoste dal Mare Nostrum.

 

Un’altra notizia di questi giorni ha dimostrato che è anche possibile trovare tracce di civiltà antiche senza uscire da casa e che non devi essere per forza un plurilaureato per poterlo fare. Infatti, William Gadoury un quindicenne di Québec in Canada affascinato dalla cultura Maya in Messico ha utilizzato un po’ di logica per iniziare una ricerca nelle giungle di quel paese tramite le immagini di Google Earth liberamente accessibile a chiunque via internet.

 

Partendo da una sua tesi personale che i Maya utilizzavano le stelle per dove stabilire le loro città ha cominciato a calcolare potenziali siti di città. In seguito ha controllato le foto satellitari delle giungle di questi siti e le immagini dimostrano oggetti quadrati e rettangolari che indicherebbero una città maya finora sconosciuta. Ora aspettiamo l’ispezione degli archeologi per confermare una scoperta che sicuramente aiuterà il giovane canadese ad avere un futuro glorioso nella ricerca del passato.

 

L’impresa di Gadoury fa ricordare come l’archeologo dilettante Hermann Schliemann utilizzò l’Iliade di Omero come base per la sua ricerca per la città di Troia e trovò un sito con tracce di ben sette città una sopra l’altra, una delle quali distrutta dal fuoco che era stata probabilmente l’ispirazione per le opere epiche greche.

 

Queste scoperte dimostrano chiaramente tre fatti importanti. In primis dimostrano che non è vero che non abbiamo niente da imparare dal passato e che la nostra comprensione del passato non è completa quanto pensiamo. Queste scoperte sono anche la prova che la tecnologia moderna e il cervello umano sono capaci di fare scoperte che una volta erano impossibili.

 

Infine, le scoperte sono la prova lampante che non conosciamo il nostro mondo quanto pensiamo. Ogni giorno camminiamo su una terra che ci nasconde tesori e meraviglie che abbiamo scordato. Non solo, dobbiamo finalmente  riconoscere che l’esplorazione dello spazio non è che una parte di quel che dobbiamo fare come popolazione del pianeta. Dobbiamo dedicare più soldi all'esplorazione delle nostre acque perché è impossibile che solo due statue dell’epoca d’oro ellenica siano rimaste sotto le acque e che non ci siano altri siti e città sommerse da scoprire.

 

Il nostro mondo è pieno di meraviglie che testimoniano il bene e il male della nostra Storia e dunque è ora che cominciamo a pensare come scoprire quel che abbiamo perso nel corso dei secoli.

 

 








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