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Cultura - SocietàGianni Pezzano

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19 Gennaio 2016
Quel che vediamo e non sempre capiamo
di Gianni Pezzano



Quel che vediamo e non sempre capiamo
Totò e
l'onorevole Trombetta

Lo sketch è leggendario e quando ero giovane lo conoscevo a memoria. In “Who’s on first?” la grande coppia comica americana, Bud Abbott e Lou Costello interpretava il manager di una squadra di baseball e un giovane fan che voleva sapere i nomi dei suoi beniamini. Purtroppo per il giovane tifoso i nomi non erano del tutto normali, infatti i primi tre giocatori si chiamano “Chi”, “Cosa”  e “Non lo so”. Naturalmente lo scambio è divertentissimo in inglese, ma molto meno in altre lingue.

In teoria lo sketch doveva essere facile da capire per i miei studenti di inglese e non era complicato, così avevo spiegato alcuni dettagli di baseball per evitare alcuni punti oscuri. Purtroppo la realtà era ben altra. Già a partire dal nome del giovane fan, Sebastian Dimwitty, cioè Sebastiano Mentelenta, gli studenti si sono persi in scene che dovevano far ridere.

Mentre ne parlavo con gli studenti la settimana dopo mi sono ricordato delle mie prime esperienze con la commedia italiana e le mie prime difficoltà a capire le battute. Ho capito la loro reazione di confusione e anche il timore di non poter capire grande parte dello sketch. Dopo la lezione mi sono reso conto che queste incomprensioni non si limitano solo tra una lingua a un’altra, ma spesso tra generazione e generazione.

La commedia, peggio ancora la satira, che ne è la figlia naturale, ha una peculiarità particolare nel senso che spesso prende spunto da aspetti particolari di personaggi o situazioni che vengono esagerati o deformati per mostrare punti di vista che normalmente noi del pubblico non capiamo. Basta guardare gli sketch di Maurizio Crozza che interpreta in modo satirico personaggi della politica e dello spettacolo. Lui prende spunto da alcuni aspetti individuali del loro comportamento o linguaggio, per creare un “quadro” surreale dei suoi soggetti, affinché il pubblico conosca e capisca i soggetti così l’intrattenimento è assicurato. Ma cosa succede quando grande parte del pubblico non riesce a percepire le sue battute?

La reazione è quella di un pubblico che esce insoddisfatto dallo spettacolo. Anni fa in Australia ho assistito alla proiezione del film “Ginger e Fred” di Federico Fellini. Quella sera noi italiani che conoscevamo i programmi televisivi italiani indicati nelle scene abbiamo capito immediatamente i riferimenti e chi erano i veri bersagli del film. Però, durante i discorsi dopo la proiezione ho sentito la confusione degli australiani che cercavano di capire alcune scene e tanti di loro facevano la stessa domanda “ma la televisione italiana è davvero cosi?”. La loro reazione alla nostra risposta affermativa mi ha confermato che era valsa davvero la pena d’essere andato al film quella sera.

Però mi domando quanti dei nostri figli e nipoti capiranno nel futuro tutte le battute e critiche all'interno non solo di questo film, ma in molti film comici e satirici?

Ci vuol poco per sapere la risposta. Basta accendere il televisore durante un film di Totò, oppure qualsiasi commedia o film importante degli anni 30, 40, 50 e 60 per sapere che già ora giovani e meno giovani reagiscono diversamente alle scene e battute.

Nel vedere i film italiani di quegli anni e poi paragonarli ai film di lingua inglese degli stessi anni ci rendiamo conto che la lingua italiana è cambiata molto di più dell'inglese nel corso degli ultimi sette decenni. Nel celebre sketch di Totò sul treno, il cambio di senso di alcune parole rende difficile per i giovani capire perché il parlamentare reagisce in modo indignato ad alcune battute di Totò e meno ancora perché lo sketch era considerato scandaloso all'epoca.

E come cambiano le parole, cambiano anche i personaggi di ogni decennio e dunque i bersagli degli scherzi. Le nuove generazioni non capiscono riferimenti a politici, personaggi celebri e notori di quei decenni, come non capiranno i cambi di tradizioni e comportamenti che nel frattempo sono scomparsi dal paese.

Un esempio di questi cambi di usanze sarebbe senza dubbio “Divorzio all'italiana”  del regista Pietro Germi con Marcello Mastroianni. Chissà quante persone vedendo quel film tra cinquant'anni capiranno che davvero esisteva ancora il delitto d’onore quando il film fu girato?

Nel bene e nel male, alcuni temi e personaggi sono e saranno sempre attuali. Per questo motivo “Il Grande Dittatore” non invecchierà mai e spiega perché sia uscito di nuovo nelle sale cinematografiche in questo periodo. Hitler, Mussolini e il tema delle dittature farà sempre parte della coscienza mondiale.

Purtroppo non possiamo dire altrettanto di altri temi e personaggi che consideriamo importanti. Nel film “Mars Attacks”, una satira dei film di fantascienza, l’addetto stampa della Casa Bianca porta una ragazza in una stanza segreta per un appuntamento romantico. Lui chiama il luogo dell’incontro “la stanza di Kennedy”. Già oggi i giovani non capirebbero il riferimento alla vita privata frenetica di quel presidente americano morto oltre cinquant'anni fa.

Questi sono problemi legati particolarmente ai film comici e satirici. I film drammatici, soprattutto quelli che raccontano storie non affrontano gli stessi ostacoli perché i film già raccontano i dettagli necessari per il pubblico.

Naturalmente molti di questi film avranno un pubblico nel futuro e saranno ricordati, però il pubblico non li giudicherà più con i nostri metodi e metri di giudizio. Le future generazioni vedranno i film e gli sketch con gli occhi delle loro esperienze e i cambi naturali nella vita da oggi ad allora.

Questo già succede con moltissime opere d’arte quando i nostri critici d’arte discutono opere importanti e cercano di interpretare il significato dei simboli che i grandi artisti misero nelle loro opere. Per esempio, non sappiamo più con precisione il messaggio di certi animali in alcuni ritratti. Non sappiamo più il significato per la gente dell’epoca di certi simboli e vestiti al fianco dei soggetti dei ritratti.

Ma questo non ci impedisce di godere e cercare di capire queste opere, rimarranno sempre grandi opere perché loro non cambiano nel corso dei secoli, cambiano gli occhi e le menti di coloro che li guardano.La perdita di alcuni messaggi all'interno di opere d’arte, di grandi film e di sketch comici non riduce il senso di meraviglia nel vederli. 

Sarebbe davvero divertente portare nei nostri tempi questi grandissimi artisti, come anche gli attori comici e satirici per vedere le nostre reazioni alle loro opere. Non ho dubbi che alcuni sarebbero scandalizzati che non abbiamo capito tutto, ma ho meno dubbi che la maggior parte di loro si divertirebbe a sapere che ancora godiamo delle loro opere e che queste hanno ancora un senso  per le nuove generazioni.








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