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Cultura - SocietàGianni Pezzano

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08 Settembre 2015
Chi vuole sviare il potere
di Gianni Pezzano



Chi vuole sviare il potere
Lobbies

Per quanto la Democrazia sia giustamente vista da molti come la strada maestra per un paese moderno, contiene nel suo proprio concetto debolezze e difetti. 

 

Abbiamo tutti sognato di avere potere, ma come abbiamo visto nell’ultimo articolo, il potere è soggetto a controlli costituzionali per evitare abusi. Allo stesso tempo, nelle democrazie di qualsiasi genere, il potere è anche soggetto a pressioni da parte di chi vuole cambiare o modificare proposte di legge, oppure vuole sfruttare una legge per motivi d’interesse, sia personali che di gruppo e questi gruppi cercano di sfruttare i punti deboli della Democrazia.

 

Il Presidente del Consiglio, i ministri e i sottosegretari hanno l’obbligo di preparare le proposte di legge e di seguire le pratiche e i regolamenti del parlamento, però troppo spesso pagano un prezzo alto per queste procedure. Perdono il contatto con il cittadino e le esigenze della vita quotidiana, come anche i problemi degli imprenditori. Ricevono le loro informazioni dai burocrati e nella freddezza delle cifre non sempre si rendono conto dell’impatto di queste leggi sulla vita quotidiana del cittadino e delle piccole e medie imprese, come anche degli industriali.

 

Per questi motivi abbiamo visto la crescita delle lobbies e di gruppi di pressione che spesso investono grandi somme per promuovere o far bocciare iniziative governative. I gruppi rappresentati comprendono gli industriali, la associazioni delle imprese medio-piccole, i sindacati, sindaci e ogni tipo di rappresentazione comunitaria.  

Nel corso degli anni le attività delle lobbies specializzate sono diventate fonte di disputa e controversie per via delle loro attività non sempre trasparenti. In alcuni casi, come il Caso Abramoff negli Stati Uniti nel 2006, lobbisti che hanno osato troppo sono stati condannati a lunghi periodi di galera per corruzione di pubblici ufficiali, oppure per aver defraudato i loro clienti con lavori mai fatti.

 

Di conseguenza in questi paesi  queste attività sono soggette a regole precise. I lobbisti devono essere registrati e sono costretti a rendere pubblici i nomi dei loro clienti e dei loro contatti politici. Nei casi specifici di ex ministri ed ex alti funzionari  con contatti di privilegio che vogliono fare una carriera da lobbista, non possono entrare in attività per un minimo di cinque anni dopo la fine della carriera politica, oppure la legge proibisce loro d’avere contatti con i ministeri di cui erano responsabili.

 

Naturalmente i contratti governativi fanno gola alle grandi imprese industriali, a partire da quelli per le forze armate che di solito sono di lunga scadenza per progetti enormi come navi militari, aerei e anche i rifornimenti alle basi sparse in tutto il paese. Senza scordare la costruzione e la gestione di ospedali, scuole e le infrastrutture del paese che dunque danno molte opportunità per fare profitto.

 

Però non sono solo le grandi imprese a voler influenzare e modificare le decisioni dei governi. Le decisioni dei ministri hanno effetti sulla vita dei cittadini che vanno ben oltre i soldi da fare con i contratti governativi. Ci sono progetti necessari che sono in grado di migliorare o peggiorare la vita della gente della zona in cui si trovano.

 

Esempi sono le discariche e zone per lo smaltimento di prodotti tossici, come anche per il trattamento delle acque reflue che sono necessari per la sicurezza e la salute della popolazione, ma per quanto siano importanti nessuno le vuole nelle vicinanze e naturalmente i residenti delle zone indicate cercano in ogni modo di evitare l'eventualità. Poi c’è l’altro verso della medaglia, quando i comuni e i residenti cercano di attirare ospedali, nuove industrie e altre infrastrutture.

 

Sono proprio in questi casi che vediamo un punto debole della democrazia nel risultato del lobbying dei vari gruppi. Molto spesso una decisione non viene presa in base alle esigenze tecniche, ma in base all’impatto elettorale dell’impianto da stabilire. Magari un ospedale nuovo in una zona dove il partito cerca di aumentare il voto, oppure di decidere di non stabilire un impianto sgradito in una zona dove per lo stesso partito i sondaggi dicono che rischia di perdere il seggio.

Allo stesso modo le decisioni di dare contributi a grandi imprese per tenere aperti stabilimenti in difficoltà vengono prese per lo stesso motivo invece che  per l'efficacia economica. La decisione se e dove concedere la cassa integrazione, come anche a quali fabbriche e società concedere contratti spesso viene presa in base a questi ragionamenti e non solo in Italia. 

 

Le lobbies e i gruppi locali di pressione sono mezzi legittimi all’interno del sistema democratico. Danno voce allo sfogo e alla preoccupazioni dei cittadini e degli imprenditori. Ma dobbiamo renderci conto che questi gruppi hannp anche il potenziale di avere un impatto negativo sul buon funzionamento di un governo, soprattutto di governi deboli.

 

Infatti questo è il motivo principale per le leggi che gesticono le loro attività, come anche per le leggi contro la corruzione. Esiste una linea sottile tra la presentazione legittima di cause e interessi di gruppi e l'tilizzare pressioni impropie, oppure incentivi finanziari ai ministri, ai burocrati e alle loro famiglie per favorire una decisione particolare.

 

La forza di qualsiasi democrazia resta nelle attività dei suoi cittadini. In fondo sono loro che decidono a chi affidare un governo per una legislatura e se rinnovare la fiducia in base al suo comportamento. Ma lo stesso governo deve anche essere in grado di poter governare per il periodo in carica. Inoltre non tutte le attività necessarie per il buon funzionamento di un paese sono attuabili nello spazio di pochi anni.

 

Abbiamo visto come le attività di alcuni di questi gruppi rischiano di bloccare o impedire progetti necessari per il paese. In realtà un governo responsabile deve acoltare tutti, senza esclusione, ma deve bilanciare le esigenze economiche con l’impatto delle leggi e l’efficacia delle sue azioni. I gruppi di pressione hanno un ruolo attivo da svolgere, ma nemmeno possono bloccare ogni nuova proposta.

 

Di nuovo, come cittadini dobbiamo essere consapevoli non solo delle nostre esigenze personali, ma anche essere coscienti del fatto che spesso non vedremo l’esito delle decisioni per anni, se non addirittura per decenni. Infatti, non è una coincidenza che i grandi governi siano quelli che riescono a fare programmi e progetti che vanno ben oltre i limiti temporali di una singola legislatura.

 

Sono questi gli esempi che dobbiamo seguire e ricordare quando giudichiamo l’operato di un qualsiasi governo. Non l’impatto immediato, che di solito è effimero, ma nei grandi progetti e pianificazione a lungo termine che mette in azione...








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