 | la Rocca di Gradara cornice dell'amore di Paolo e Francesca |
La scuola è finita, le vacanze estive stanno per iniziare e allora genitori e ragazzi fanno la domanda che si ripete ogni anno. “Cosa faremo questa estate?” La risposta alla domanda dimostra che abitiamo in un paese con un patrimonio che nessun altro può superare.
In un periodo economicamente difficile per molti mi limito a viaggi brevi che si possono fare nel corso di un paio di ore in auto, oppure per fare un weekend facile senza troppe spese onerose. Naturalmente l’articolo si limita alla zona dove abito attualmente, ma quel che sto per descrivere sarebbe valido in qualsiasi regione del paese.
Non tutte le soluzioni che proporrò in questo articolo saranno limitate al mare e ad avvenimenti disponibili durante l’estate. La nostra fortuna è di vivere in un paese che ci dà una varietà enorme di possibilità di fare esperienze nuove e di poter godere le opere di millenni della cultura più ricca del mondo. Per questo motivo abbiamo una varietà di attrazioni da visitare che nessun altro paese può imitare.
Nel periodo estivo i primi pensieri per una giornata, o per un weekend fuori casa sono sempre rivolti al mare. Per chi abita nella Romagna, come in qualsiasi altra parte del paese, il mare si trova facilmente. La costa adriatica è rinomata per i suoi lidi come anche per suoi locali notturni.
Ma sulle coste c’è molto di più del mare. Esistono i parchi giochi e i borghi vicini. Sull’Adriatico possiamo ancora vedere gli splendori della Cesenatico leonardiana e vedere a Cervia le saline più vecchie d’Europa. A poca distanza da Rimini abbiamo la possibilità di vedere paesi gioielli come Santarcangelo di Romagna e Verucchio. Senza scordare che ci vuole poco per scendere nelle Marche dove potremmo cominciare da Cattolica con la rocca di Gradara prima di visitare altri centri balneari.
Ma le glorie del passato del nostro paese non si limitano al mare ed i paesi facilmente raggiungibili dal lido preferito.
Per esempio, chi abita nell’Emilia Romagna ha l’opportunità di visitare a pochi chilometri da casa, numerose città che sono patrimonio non solo del paese, ma anche dell’UNESCO e dunque del mondo. Sarebbe facile, persino banale nominare Firenze, San Gimignano e Siena, ma l’elenco delle città d’Arte facilmente raggiungibile della regione comprende signorie che hanno fatto la Storia del nostro paese. Città spesso scordate da chi cerca una gita, o un’esperienza nuova.
Queste signorie hanno lasciato città piene di palazzi e opere d’arte che dimostrano il valore inestimabile dei centri italiani al loro apice. Solo girare senza cartina le strade dell’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche, la Lombardia e il Veneto, possiamo vedere una rocca dopo l’altra che testimoniano la natura bellica dell’epoca d’oro di queste zone, ma che non sono che una piccola parte dell’eredità che i mecenati lasciarono al mondo.
I Medici di Firenze, i Gonzaga di Mantova, i D’Este di Ferrara, i Malatesta di Rimini, i Della Scala di Verona, per nominare solo i più conosciuti, lasciarono dietro le mura delle rocche e dei palazzi le opere dei nostri artisti più famosi. Questi mecenati utilizzavano l’Arte non solo per esprimere le qualità estetiche del loro ruolo, ma soprattutto perché capivano che l’Arte e l’archittetura erano le armi più efficaci per dimostrare la loro potenza e la loro ricchezza, come i loro pari nei paesi confuciani come la Cina, il Giappone e la Corea.
Chi vuole fare una gita veloce in queste zone ha l’imbarazzo della scelta. Le attrazioni non si limitano solo alle mostre allestite nei primi mesi dell’anno come quella di Linea d’Ombra recentemente chiusa a Vicenza, ma il numero di pinacoteche, musei e gallerie, sia in città d’arte che di quelle meno conosciute è illimitato.
Abbiamo visto in Kilimajaro della RAI il gran numero di borghi bellissimi sparsi nel paese. Entro un’ora di macchina da Faenza per esempio, si possono trovare quattro borghi particolari, Castrocaro Terme e Bertinoro vicino a Forlì, Dozza vicino e Imola e Brisighella vicino a Faenza stessa. Tutti belli e ognuno unico con caratteristiche particolari. Nomino solo questi quattro, ma riempirei una pagina se cominciassi a elencarli tutti solo nell’Emilia Romagna.
Poi chi vuole fare il giro dei paesini ha la possibilità di gustare le specialità delle zone, siano tipi di pasta, cacciaggione, frutte o verdure. Anche qui, al visitatore non manca l’opportunità di assaggiare e provare i prodotti locali sconosciuti fuori dalle loro zone d’origine, soprattutto in questa stagione delle sagre paesane.
Ma come dice il Vangelo, l’Uomo non vive di solo pane e infine, il paesaggio delle regioni che facevano parte dello Stato Pontificio danno al visitatore anche la possibilità di giornate e weekend spirituali. Non solo Assisi facilmente raggiungibile da Faenza, ma luoghi sacri come Camaldoli, Loreto e Padova per, di nuovo, nominarne soltanto alcuni.
L’esercizio di trovare luoghi per gite veloci non si deve limitare alle città. Una semplice ricerca internet dei luoghi UNESCO, dei luoghi sacri, dei centri balneari, di borghi e di feste paesane dimostrerebbe l’estensione nazionale di tutte queste attrazioni.
Ci troviamo in un paese dove troppo spesso i suoi cittadini non apprezzano, oppure e peggio ancora non sanno, quel che li circonda. Uno che abita nel confine tra il Lazio e la Campania ha la possibilità di vedere Montecassino, la Reggia di Caserta, Roma, Napoli e Pompei nello spazio di due ore di viaggio da casa. Ed esperienze del genere si ripetono da regione a regione.
Scordiamo o ignoriamo che questi luoghi hanno bisogno di manutenzione e questo viene non solo dai soldi dei governi federale e regionale, ma sempre di più dai turisti. Sono attrazioni che hanno bisogno di visitatori per premiare i lavori dei curatori e i volontari che spesso mettono tempo e passione per conservare le nostre bellezze naturali e culturali.
L’Italia che ha bisogno di aumentare il numero dei turisti che visitano i suoi luoghi, si può giustamente definire il museo più grande e importante del mondo. Dobbiamo promuovere sempre di più le bellezze del Bel Paese per garantire che le future generazioni potranno ancora vederle e di conseguenza conoscere la Storia del loro paese.
Se non siamo noi italiani a visitare quel che abbiamo intorno, come possiamo pretendere che lo facciano i turisti internazionali?
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