 | 100km del Passatore |
Sappiamo tutti che lo sport è una delle colle che tengono unita la comunità e lunedì scorso a Faenza ne abbiamo avuto l’ennesima prova. La piazza della città romagnola fra pochi giorni diventerà il traguardo di quella che è considerata la gara podistica più bella del mondo, la 100KM del Passatore. Durante la presentazione della gara di quest’anno, che partirà da via de' Calzaiuoli a Firenze il 30 maggio prossimo, abbiamo avuto il piacere di vedere una premiazione che evidenzia la partecipazione della comunità locale alla gara.
Le medaglie e i diplomi degli atleti, nonché il manifesto della gara sono stati realizzati da progetti di studenti del liceo Artistica Gaetano Ballardini e l’Istituto Tecnico Dionigi-Strocchi di Faenza. I visi raggianti degli alluni mostravano chiaramente il loro orgoglio non solo per l’essersi aggiudicati i premi, ma anche per far parte di una manifestazione che fa onore alla due regioni coinvolte. Chiara Anconelli, Giada Poletti e Arsema Tesfai per le loro medaglie, come anche Lorenzo Mazzanti, Giulia Garoni e Alice Servadei per i loro disegni grafici, continuano la tradizione della città celebre per l’arte e soprattutto la ceramica.
Ma la partecipazione degli studenti non è l’unico elemento comunitario della corsa. Oltre cinquecento volontari offrono il loro contributo per una gara che lega insieme la terra del chianti alla terra del sangiovese, come tradizionalmente si annuncia alla partenza ogni anno. Dagli uffici dell’organizzazione alle persone che preparano il cibo e servono gli atleti ai punti di ristoro, senza scordare i volontari della Protezione Civile, la Croce Rossa, i massaggiatori e ogni persona che fornisce il proprio tempo e lavoro, il 100km del Passatore ha a disposizione una squadra enorme che assicura agli atleti di poter correre con tranquilità.
La gara del Passatore vede anche la partecipazione di squadre di studenti di scuole locali con staffette sullo stesso percorso degli adulti. Questi ragazzi hanno il piacere di tagliare il traguardo in Piazza del Popolo di Faenza, come fanno i loro idoli e chissà quanti di questi ragazzi parteciperanno alla gara vera nel futuro e, magari, qualcuno la vincerà.
A novembre poi, il Passatore riconosce il ruolo fondamentale dei suoi volontari con una cena dedicata a loro. La serata è un raduno di amici, uniti dalla soddisfazione d’aver fatto parte di una manifestazione che più che rendere onore alla loro città, rende onore a chi ha reso possibile il successo della gara. La presenza in queste serate di Giorgio Calcaterra, il campione mondiale che s’è aggiudicato le ultime nove edizioni della gara, testimonia il riconoscimenti degli atleti al lavoro dei volontari.
Il numero di atleti alla gara da tutto il paese premia gli sforzi di quelli che lavorano tutto l’anno per una manifestazione che dura un weekend. Chi legge i giornali e chi guarda i notiziari che danno il nome del vincitore non si rende conto del livello d’impegno necessario per realizzarla. Però, dobbiamo capire che il lavoro di volontari non si limita solo a una gara podistica e che, a lungo termine, dà l’opportunità a tantissime comunità di crescere in tanti modi che portano benefici ai loro cittadini.
Guardando il calendario estivo di corse e gare in giro per l’Italia, sia atletiche che di altri generi di manifestazioni come Palii, rievocazioni storiche e sagre, ci rendiamo conto che il nostro paese ha un patrimonio enorme di volontari pronti a offrire tempo e servizi in nome delle loro comunità. Da queste manifestazioni vediamo arrivare soldi a scuole, asili nido, centri comunitari, centri di assistenza per gli anziani e associazioni sportive per i giovani.
In un periodo economicamente difficile i contributi da questi avvenimenti sono essenziali per garantire il mantenimento di questi servizi locali nel futuro, come aiutano anche ad aumentare il proprio senso di vicinanza alla comunità. Però, per quanto sia importante ed essenziale la partecipazione comunitaria, non potrebbe mai essere abbastanza per garantire non solo la loro esistenza, ma soprattutto la crescita degli avvenimenti.
In casi delle manifestazioni importanti come la 100km del Passatore e i Palii più rinomati, dobbiamo riconoscere un ruolo potenziale ben più importante delle sagre, quello di promuovere i loro territori a livello internazionale. Non basta avere un percorso bellissimo, come quello tra Firenze e Faenza, bisogna sapere promuovere la gara per farla conoscere sempre di più agli atleti internazionali. Per poter fare questo lavoro essenziale bisogna trovare sponsorizzazioni importanti e non solo di prodotti e servizi locali.
Tra gli oltre 2,300 atleti iscritti al Passatore di quest’anno solo poco più di cento vengono da 32 altri paesi, una percentuale bassa per un percorso che per ben 13 volte ha visto assegnare il titolo nazionale della categoria, per due volte il titolo europeo e una volta persino il titolo mondiale.
Questo comporta un doppio dilemma per gli organizzatori, il primo di coinvolgere più atleti internazionali per interessare la stampa mondiale e, grazie a questo, di coinvolgere un numero sempre maggiore di atleti dall’estero. Come sempre in questi casi, la risposta è una campagna pubblicitaria che non si limiti alla sola stampa locale con l’aggiunta di qualche trafiletto nei giornali nazionali. Purtroppo gli altri mezzi pubblicitari nazionali e internazionali impongono costi aggiuntivi che queste gare non si possono permettere, almeno per ora.
Per questo motivo bisogna riconoscere e valorizzare il potenziale di queste manifestazioni e, di conseguenza, farle diventare soggetti di campagne turistiche per i loro territori, perché senza gli atleti, i giornalisti e turisti sarebbe difficilissimo trovare società grandi pronte a sponsorizzarle ai livelli necessari. Se le manifestazioni riuscissero in questo scopo i risultati dell’aumento nel turismo ripagherebbero gli sforzi dei volontari perché, senza dubbio, l’aumento di turisti vorrebbe dire posti di lavoro per le comunità, come anche delle vendite dei prodotti locali che fino ad ora non sono conosciuti all’estero.
Il Bel Paese ha molto di offrire e la 100km del Passatore è un esempio di gara che deve ancora trovare il suo posto giusto nella coscienza del pubblico nazionale e internazionale. La presenza di migliaia di atleti dimostra la sua validità sportiva, ma questo da solo non basta. Manifestazioni del genere non devono semplicemente esistere e sopravvivere. Nel mondo moderno con costi sempre in aumento e perciò, per quanto sia bello, il solo volontariato non garantisce la crescita necessaria per poter continuare a organizzarle a lungo termine.
Questa è la sfida per il futuro, non soltanto per gli organizzatori, ma anche per i consigli comunali e governi provinciali perchè avvenimenti del genere non fanno bene alle loro comunità solo per uno o due giorni all’anno, infatti fanno parte di quel che rende ogni comunità unica.
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