 | | Il mistero di Ustica |
La Storia ci insegna che ci sono misteri che nessuno è riuscito a svelare. Ci sono programmi televisivi, libri e riviste che cercano di far soldi sulle tragedie di questi misteri. Ogni paese ha i suoi, a cominciare dagli Stati Uniti che ancora oggi si chiedono se la verità della morte del Presidente John Fitzgerald Kennedy sia uscita davvero, oppure fu assassinato da agenti stranieri.
Il recente film The Imitation Game dimostra come e perché nascono alcuni di questi misteri. La storia della macchina tedesca Enigma e come gli inglesi riuscirono a decrittare i messaggi segreti dei nemici ha dovuto aspettare decenni prima d’essere resa pubblica e ancora tutt’oggi ci sono lacune sulla Storia ufficiale che gli storici non riescono a riempire.
In questi primi giorni di marzo si commemora una tragedia di cui all’epoca se ne seppe poco e che ancora ancora oggi nessuno ha potuto spiegare per intero.
La notte tra il 2 e il 3 marzo del 1944 il treno 8017 da Potenza per Salerno si fermò in una galleria vicino a Balvano. In teoria il treno doveva portare solo merci, ma viste le condizioni del paese all’epoca e le difficoltà di viaggiare, il treno era pieno di passeggeri abusivi. Nessuno potè mai spiegare il motivo dell’arresto del treno, in ogni caso a causa dei fumi del treno oltre quattrocento persone persero la vita per asfissia, compresi i macchinisti che avrebbero potuto spiegare la dinamica dell’incidente.
Non sappiamo con precisione il numero delle vittime, alcune fonti danno oltre cinquecento, altre di meno, ma fu un disastro. I pochi dettagli uscirono lentamente e solo tre giorni dopo l’Agenzia Reuters ne diede le prime notizie. Un dettaglio ci fa capire il lato umano di questa storia. Nelle ricerche dei superstiti i carabinieri trovarono 28 kg di salsa sfusa, 25 kg di salsa in lattine, 50 kg di frutta,15 scatole di salsa, 15 kg di tabacco in foglie, 22.7 kg di sigari toscani, 3 kg di sigari di Roma, 19 kg di sigari toscani e mezzi sigari e 6.25 kg di fiammiferi di zolfo. Poco per cinquecento persone, ma un segno potente della povertà dell’epoca bellica.
Però, questi due esempi appartengono a tempi di guerra e sotto condizioni che impongono comportamenti anomali da tutti. Come dice il detto inglese, la prima vittima di guerra è la verità. Per i governi la prima regola deve essere di vincere la guerra e salvare la vita dei suoi cittadini. Ogni altra considerazione etico-legale deve essere soggetta a questo presupposto.
Purtroppo, il clima di misteri continuò in Italia ben oltre la guerra e non ne siamo ancora usciti.
Il primo mistero potrebbe essere il risultato vero del referendum sulla Monarchia e la conseguente fondazione della Repubblica Italiana. Il re spezzò la controversia alla nascita, accettando il risultato ufficiale e di partire immediatamente per il suo esilio. Capì prima di tanti altri che l’epoca della monarchia italiana era finita da tempo.
Poco tempo dopo morì Salvatore Giuliano seguito a breve dal suo presunto assassino Aspanu Pisciotta. Seguì poi il caso Montesi che coinvolse direttamente politici e persone alto locate in un presunto giro di droga. Poi la morte di Enrico Mattei fu l’anteprima del caso che divenne poi il modello dei misteri italiani Piazza Fontana.
Con la bomba alla banca milanese iniziarono gli anni di piombo con i suoi depistaggi, disinformazione, segreti e personaggi misteriosi. Nello spazio di pochi anni abbiamo avuto in questo paese una serie paurosa di attentati come l’Italicus, la stazione di Bologna, il caso Aldo Moro e il sequestro del Generale Dozier con i dubbi sul suo rilascio.
In mezzo a questi attentati abbiamo visto in Italia voci e processi per golpi militari con la fuga all’estero del Principe Nero, Junio Valerio Borghese che riuscì a nascondere i suoi segreti fino alla sua morte in Spagna. Senza nominare poi la morte di Pier Paolo Pasolini e poi il tentato assassinio del Papa Giovanni Paolo II.
Senza dubbio il mistero più eclatante è la distruzione del volo Itavia 870 a Ustica nel 1980. Malgrado la morte di 81 persone questa vicenda non è mai stata chiarita del tutto e ogni tentativo di risolvere il caso incontra quel che viene definito nel titolo del celebre libro, Il Muro di Gomma.
Ogni mistero, ogni caso ha portato a versioni contrastanti seguiti poi da processo dopo processo. A causa di testimonianze dubbie le ricerche degli investigatori finiscono in vicoli ciechi e, purtroppo, spesso vengono coinvolte persone estranee ai casi. Molti di questi casi coinvolsero apertamente o in modo occulto governi stranieri, come le accuse ai servizi segreti americani per la morte di Mattei, o alle forze armate francesi e di nuovo gli Stati Uniti per Ustica, oppure i sospetti del coinvolgimento dei servizi segreti sovietici con l’attentato al Papa. Casi che dimostrano di nuovo le insidie della Guerra Fredda, in cui l’Italia si trovava in prima linea.
In ogni caso abbiamo visto seguiti inattesi, come Piazza Fontana con la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli seguito dalla morte del suo presunto assassino, l’ispettore Calabresi che a suo turno portò al processo e carcerazione di Adriano Sofri, Ovidio Bonpressi e Giorgio Pietrostefani per aver istigato l’assassinio dell’ispettore.
Abbiamo visto film dopo film, documentario dopo documentario, libro dopo libro e negli ultimi anni la nascita di siti internet dedicati a queste vicende. Alcuni di questi cercano di scoprire la verità, altre di nasconderla. Pagine come Wikipedia con la sua facilità di modificare le voci hanno avuto l’effetto di fornire rispettabilità a teorie controverse o additittura false.
In questi decenni di misteri dalla fine della Seconda Guerra Mondiale siamo al punto che non sappiamo più con certezza il confine tra quel che è effettivamente successo e le falsità dei responsabili veri. I programmi televisivi che spesso ne parlano inevitabilmente diventano una serie di litigi tra persone che ritengano d’aver l’unica “verità vera”.
La tragedia dietro questi misteri è composta dai tantissimi morti, troppo spesso vittime innocenti che si trovano al posto sbagliato al momento sbagliato. Sono vittime anche le loro famiglie che aspettano di sapere la verità su questi morti, verità che i governi hanno l’obbligo di fornire. Purtroppo questo non è ancora successo.
Come dopo l’ultima guerra,l’Italia ha bisogno di guardare avanti per costruire un futuro nuovo, ma per procedere dobbiamo sapere cos'è successo per portrarci dove siamo. Dobbiamo sapere chi siano i veri responsabili di questi misteri che non sono altro che delitti e assassini e di assicurare che siano processati e castigati.
Purtroppo, l’unica cosa che possiamo dire è che le prove sono state così inquinate che anche se domani uscissero tutte le verità non avremo mai la certezza. Il dubbio rimarrà per sempre e questo dubbio farà male a tutto il paese, a partire dalle famiglie delle vittime.
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