 | | Quelli della notte |
Prendo spunto dal commento di un’amica, Maria Luisa, che mi ha scritto dopo aver letto il mio ultimo articolo. Tra le giuste osservazioni, ha commentato che non riusciva a capire la teleserie M.A.S.H. perché i personaggi erano “pazzi”. In parte aveva ragione, ma il commento rifletteva ciò che intendevo nell’articolo ed è proprio il motivo per cui in Italia quel programma non avrebbe mai potuto avere grande successo.
M.A.S.H. era una sfida tremenda per chi doveva trasferirlo agli schermi televisivi italiani e non solo per l’aspetto linguistico. Il doppiaggio, il vanto e la debolezza dei programmi e film italiani, ha dei limiti nel riuscire di far capire al nuovo pubblico la satira e i messaggi politici che erano la vera base del successo americano del programma. Ma il lavoro di trasferire un programma come M.A.S.H. per renderlo gradito al pubblico italiano aveva un problema ben più difficile e sottile.
Programmi televisivi e film hanno due ruoli essenziali da svolgere. Naturalmente il primo è quello di intrattenere il pubblico, non solo con il genere comico, ma anche in tutti gli altri generi come drammatico, romantico, orrore e fantascienza. Ognuno di questi generi ha il suo pubblico e i film e teleserie di grande successo spesso sono quelli che riescono a mettere insieme questi elementi. Nella sua versione originale e per il pubblico americano M.A.S.H. svolge un lavoro lodevole nella commedia, dramma e, incredibilmente, anche orrore (di guerra).
Il problema principale per programmi come questo viene dal ruolo socio-educativo della televisione e del cinema.
La teleserie M.A.S.H. nacque come seguito del film che era stato ispirato dal libro omonimo di grandissimo successo. Verosimilmente, il libro/film/serie era ambientato in una base medica americana durante la Guerra di Corea all’inizio degli anni 50, ma il pubblico americano capiva benissimo che il bersaglio vero era la partecipazione americana nella Guerra del Vietnam. Solo capendo questo lo spettatore capisce l’asprezza della satira e perché alcune puntate non facevano ridere, ma facevano piangere.
Gli scenografi furono capaci di utilizzare un linguaggio brillante che seppe trasmettere i messaggi in modo allo stesso tempo divertente e potente. Tale era l’effetto del programma che la serie durò tre volte la durata della guerra vera che fingeva di rappresentare. Di più, con la fine dell’intervento americano in Vietnam il programma ha saputo trasformarsi per trattare temi sociali importanti,come il razzismo e il femminismo per ricordarne soltanto due.
Questa capacità fu premiata dagli indici di gradimento televisivi. Per capire l’effetto del programma sul grande pubblico americano basta dire che l’ultima puntata fu il programma televisivo più seguito della storia della televisione americana.
Dunque è facile capire che programmi del genere sono difficili, se non addirittura impossibili, da trasferire a un pubblico non anglosassone. Non solo perché sarebbe stato un lavoro enorme tradurlo in modo di far capire tutte le sottigliezze, ma un pubblico che non conosce la realtà dell’intervento americano in Vietnam e le conseguenze in termini di politica interna americana e le tensioni sociali che ne uscirono non potrebbe capire fino in fondo tutte le sfumature delle storie di ogni puntata, come la derisione delle autorità e il rifiuto dei personaggi di accettare il bisogno di ammazzare il nemico. Indimenticabile la puntata, non comica, del medico protagonista che provoca un’appendicite a un generale fanatico per evitare che continui a mandare soldati ad attacchi suicidi, solo per scoprire che era stato un lavoro inutile perché il sostituto del generale era ancora peggio.
Ma questo problema non riguarda solo questo programma e non solo film e teleserie con messaggi più o meno occulti. È una sfida che le industrie del cinema e la televisione in Italia devono affrontare quotidianamente se vogliono vendere i loro prodotti all’estero.
Per fare capire questo concetto bastano due esempi, uno televisivo e uno dal cinema.
Un esempio di programma televisivo cult che sarebbe difficile trasferire all’estero con tutta la sua brillantezza è Quelli della notte di Renzo Arbore, un programma legato non solo al creatore e ai personaggi unici, ma legato anche a un periodo creativo italiano particolare, soprattutto con un uso straordinario della lingua italiana che sarebbe impossibile trasferire in tante lingue, a partire dalla lingua inglese.
Le immagini dei balli e la musica sarebbero facili da capire, ma il gioco di parole di Nino Frassica, gli aforismi di Massimo Catalano, oppure gli scambi di battute tra i protagonisti sarebbero incomprensibili a chi non capisce bene l’italiano.
Il secondo esempio, dal cinema, dimostra che è possibile avere successo all’estero, anche se ci sono aspetti del film che fuggirebbero all’attenzione del pubblico internazionale, Ginger e Fred di Federico Fellini.
Questo film è, allo stesso tempo, un omaggio e una condanna di certi aspetti della televisione italiana. Anche se lo spettatore all’estero può aver capito le critiche alla televisione in generale, sicuramente non ha percepito i riferimenti a personaggi e programmi televisivi italiani ben identificabili.
Attenzione però, non commettiamo l’errore di ridurre la nostra produzione ai luoghi comuni. Programmi e film del genere sono importanti e hanno un ruolo vitale nella vita italiana. Purtroppo non è raro oggigiorno vedere programmi che trattano il pubblico in modo superficiale e di conseguenza questi programmi sono scordati appena trasmessi.
Infatti, è interessante vedere che i programmi ricordati come pietre miliare del cinema e della televisione sono i programmi che fanno divertire a più livelli.
La scelta di Quelli della notte in questo articolo non è a caso. Era un programma che dimostrava come era possibile per un programma di successo essere divertente e intelligente, senza sacrificare niente al populismo. Lo stesso vale per altri programmi storici come il Leonardo della RAI con Philippe Leroy che fu premiato anche con grandi vendite all’estero, come il Pinocchio di Comencini e L’Odissea.
Ci sono anche programmi che hanno avuto successo internazionale perché le loro storie sono attuali in ogni paese del mondo e un progamma del genere, se prodotto nel modo giusto con attori e trame validi, troverà sempre un pubblico internazionale. Infatti il successo enorme di La Piovra dimostra che lo sforzo di produrre programmi di alto livello verrà sempre ripagato.
Fin troppo spesso i produttori televisivi e cinematografici cercano di fare soldi con poche spese, sia economiche che artistiche. Alcuni cercano ancora di produrre programmi di qualità, ma troppi cercano di ridurre i loro prodotti a semplici luoghi comuni. Sbagliano e così fanno male prima a sé stessi, ma soprattutto al pubblico. Speriamo che imparino presto che meritiamo di più dai nostri programmi.
|