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Cultura - SocietàGianni Pezzano

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30 Dicembre 2014
Il Senso del Tempo
di Gianni Pezzano



Il Senso del Tempo
la consegna della posta
In questi giorni aspettiamo il Capodanno pensando a cosa dobbiamo cambiare nella vita, cosa vorremmo fare nel 2015 e cosa togliere dalla vita per scordare il passato. Ma il Natale e l’Epifania non sono più giorni di riflessione religiosa, sono diventati giorni di regali dove molti sperano di ottenere qualcosa di utile, oppure di moda. Siamo in un mondo moderno che perde sempre di più il senso spirituale e assume l’aspetto di giorni di spesa che hanno bisogno di mesi di risparmi per pagarli.
Senza dubbio gli oggetti  più richiesti sono i tablet e gli smart phone. Un telefono non basta più, bisogna avere una macchina fotografica che fa anche la telecamera e bisogna avere un agenda elettronica che ci aiuta a tenere contatti con amici, parenti e clienti. Con ogni invenzione, con ogni oggetto nuovo che in teoria rende la nostra vita più facile la nostra percezione della vita cambia in modi che gli inventori non immaginavano.
 Non ci basta più il pc in casa connesso al modem, bisogna avere l’internet ogni minuto del giorno per scambiare messaggi con gli amici di Facebook, veri o virtuali che siano, per vedere le loro notizie e condividere notizie farlocche che non fanno altro che confondere di più la nostra percezione del mondo perchè siamo troppo pigri da controllare se il post sia vero oppure una bufala.
Con lo presenza di tablet e smart phone, insieme alla presenza sempre più estesa di una rete di connessioni wifi, viviamo in un mondo che ha perso il senso della distanza e dunque del suo senso di tempo.
La notizia di una nave affondata dall’altra parte del mondo non viene diffusa più giorni dopo, magari in un trafiletto della pagina esteri del quotidiano locale. Ora sappiamo la notizia  in pochi minuti e possiamo seguire il salvataggio con immagini e aggiornamenti in tempo reale. Un aereo sparisce misteriosamente in Asia e vediamo pochi minuti dopo i visi dei parenti disperati e le interviste a dirigenti confusi che non riescono a spiegare l’accaduto a sé stessi, tanto meno al resto del mondo.
Un politico locale viene arrestato o indagato e in pochi istanti viene deriso su Facebook con immagini photoshop che lo paragonano ad animali o criminali del passato. Escono foto su Facebook  di politici e quasi nessuno si rende conto che non sono più in parlamento da almeno una legislatura.
Siamo cosi abituati alle notizie e le comunicazioni veloci che perdiamo di vista che il lavoro del giornalista non è, anzi non dovrebbe essere di far uscire notizie senza riscontri, mae di controllare fonti e dettagli. Il giornalista non è chiunque vuole inventare notizie per metterle in rete senza controlli.  In questo modo peggiora sempre di più il rapporto tra elettori e parlamentari, tesi già da decenni.
Basta guardare un adoloscente che cerca di scaricare un gioco con una connessione lenta per capire che sta crescendo una generazione che ha poco senso del tempo e del mondo vero. I giovani pensano che la vita sia veloce e perciò hanno poca pazienza ad aspettare qualche minuto invece di secondi per iniziare il nuovo gioco. Figuriamoci cosa pensano di procedure normali che possono impiegare giorni, settimane, mesi e anche anni, se non di peggio...
Neli ultimi anni abbiamo visto che l’aumento dell’uso di email è stato tale che le poste del mondo hanno avuto un calo impressionante del volume della posta e di conseguenza stanno considerando di ridurre il numero di consegne domiciliari da quotidiano a due o tre volte la settimana.
 All’inizio della Rivoluzione Industriale nel 700 gli operai in giro per l’Europa distrussero i macchinari per salvare i loro lavori. In Inghilterra la parola "Luddite", diventata "Luddismo" in italiano, fu coniata nell'800 per descrivere questi movimenti. Le proteste non ebbero effetto allora, come non avrà effetto protrestare contro i cambi nel mondo oggi.
Ma le proteste durano poco, prima o poi chi si oppone alle nuove tecnologie si rende conto che sono il moderno vaso di Pandora che una volta aperto non si chiude più. Il mondo deve imparare a gestire i cambi. La vita va avanti e accettiamo i nuovi strumenti di lavoro e di vita per cambiare vita, di solito senza successo.
Però, non possiamo permetterci di scordare che la vita deve utilizzare questi nuovi "arnesi" per migliorare la vita e che non dovremmo diventarne una nuova categoria di schiavi virtuali. Sarebbe troppo facile scordare che un’immagine su uno schermo non è sempre una persona, o che non abbiamo la certezza che la fonte elettronica delle nostre notizie sia affidabile.
Esiste ancora una tirannia delle distanze, anche se internet ci aiuta a sentirci più vicino alla fonte delle notizie mondiali. Come esiste ancora il bisogno di fare le cose al passo normale e non al passo imposto dalle comunicazioni. Non sempre le prima notizie sono precise e spesso il primo notiziario viene smentito o modificato dopo pochi istanti.
Il recente caso dell'hackeraggio a Sony per cercare di cancellare l’uscita di un film satirico su un despota orientale ha fornito una nuova prova di come episodi lontani, anche banali come l’uscita del film possono cambiare il nostro modo di pensare e di comportortarci. Infatti, la reazione del pubblico americano al ricatto di bloccare il film ha dimostrato come quel pubblico ha capito il tentativo di cancellare un diritto fondamentale di una democrazia moderna, la libertà d’espressione.
Il mondo cambia sempre, ogni invenzione nuova, ogni libro che esce, ogni film al cinema, ogni atto di un essere umano cambia la nostra vita. Noi cittadini di questo mondo non dobbiamo farci condizionare da ogni oggetto nuovo, da ogni moda che esce, ma dobbiamo capire come ciascun oggetto potrebbe contribuire alla qualità della nostra vita e comportarci di conseguenza.
Ed è proprio in periodi di consumismo sfrenato come durante questa stagione e le svendite stagionali dovremmo controllare la nostra fame di cose nuove per scegliere, comprare e utilizzare solo quel che contribuisce a rendere la nostra vita migliore.
Nei momenti prima di comprare il nuovo oggetto di moda, pensiamo a quegli oggetti che abbiamo comprato nel passato per poi non utilizzarli mai. Chiediamoci se davvero ci sia utile e se la spesa ne vale la pena. Ma sappiamo tutti che non è facile e sono sicuro di non essere l’unico ad avere una cantina piena di oggetti del genere...  
 







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