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22 Marzo 2012 Quasi amici di EF
Una commedia francese fa furore. Il titolo originale è "Intouchables", intoccabili, ma in Italia hanno optato per "Quasi amici", i registi sono Olivier Nakache e Eric Toledano e gli attori che lo interpretano sono pressoché sconosciuti al di fuori dei confini francesi. Tuttavia, sono bastate poche settimane di programmazione per farne un caso da botteghino con più di 11 milioni di spettatori solo in patria e un terzo posto tra i film più visti in Francia. La storia si basa su fatti reali e racconta del rapporto tra l’aristocratico Philippe Pozzo di Borgo, tetraplegico in seguito ad un incidente col parapendio, e il suo badante, Abdel Sellou, di origine algerina e residente della periferia di Parigi. I registi sono stati ispirati da documentario che avevano visto nel 2003 e, penna alla mano, hanno cominciato a scrivere questa storia la cui bellezza, come vi accorgerete, sta nell’essere capace di focalizzarsi sui reali problemi della condizione di immobilità permanente a cui sottosta il personaggio di Philippe (interpretato da François Cluzet), spogliandola però di pietismi e arricchendola di umanità. Viene così descritta la sua percezione di sé e dello sguardo degli altri, i problemi che ha nelle relazioni con l’altro sesso, le mancanze e i timori. A fargli da spalla vi è l’irriverente Abdel, con i suoi modi bruschi e diretti, che nella trasposizione cinematografica è diventato Driss, ragazzo di colore di origine senegalese. La vicenda è tutta incentrata sul legame tra i due e sulle loro diversità che, invece di creare un sostanziale divario, sembrano invece avvicinarli in un continuo scambio di punti di vista e prospettive diverse.
Difficile immaginare che questo film potesse avere meno successo: trasportato splendidamente nella versione italiana, uscita nelle sale il 24 febbraio, è leggero e spensierato insieme e, pur non raccontando una situazione semplice, si tinge continuamente di umorismo e – cosa affatto semplice – riesce a far ridere e commuovere insieme.
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