Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Mercoledì 05 novembre 2025    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - Cinema e spettacoloGianni Pezzano

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

10 Giugno 2016
La battaglia tra il pubblico
di Gianni Pezzano



La battaglia tra il pubblico
Game of Thrones

Sin dalla sua nascita, e specialmente dopo l’introduzione di reti private a fare concorrenza con le reti pubbliche, la televisione è campo di battaglia per attirare il pubblico a vedere una rete invece di un’altra. Inizialmente questa battaglia è stata per via degli introiti pubblicitari perché, ovviamente, i programmi con maggiore pubblico chiedono di più per la pubblicità.

 

Però negli ultimi anni esiste un’altra battaglia televisiva che coinvolge il pubblico, ma non per attirarlo, ma tra il pubblico stesso. È una battaglia che non solo fa capire come sono cambiati i  suoi gusti, ma anche e soprattutto dimostra tutti gli effetti dei cambi di tecnologia, particolarmente nel mondo dei social media.

 

Siamo a tre settimane dalla fine della sesta stagione del successo mondiale “Game of Thrones”, che in Italia è trasmesso sotto il nome di “Trono di Spade”. Questa serie è stata ispirata da una serie di libri dell’autore americano George R. R. Martin, the “Song of Fire and Ice” il titolo del primo libro è proprio “Game of Thrones”, che racconta la battaglia tra sette regni e sette famiglie per il trono del continente immaginario di Westeros.

 

Il successo dei libri aveva assicurato il suo successo, almeno iniziale, e la serie televisiva ha dimostrato la capacità di mettere in palco la storia, anche se con cambi dovuti ai limiti di tempo e tecnologia del mezzo televisivo e ha continuato ad attirare sempre più pubblico. Ed è stato proprio il successo dei libri che ha creato la battaglia tra il pubblico televisivo, ossia tra chi aveva letto i libri e chi no. Infatti, il social media ha fornito il mezzo di questo scontro che continua ancora oggi.

 

Come è successo con molti programmi televisivi, di conseguenza sono nate pagine di scambi tra fans che volevano discutere gli sconvolgimenti scioccanti e le morti inattese di personaggi che si pensava fossero importanti per la storia. Ovviamente i commenti dei lettori facevano l’effetto di creare “spoilers”, ossia indicazioni precise di quel che sarebbe successo nelle puntate e le stagioni in arrivo.

 

La nota lentezza di George Martin a continuare la storia ha avuto la sua conseguenza inevitabile: la serie televisiva è arrivata alla fine della quinta stagione di pari passo con il finale dell’ultimo libro con l’aggressione e l’accoltellamento  di Jon Snow, uno dei suoi personaggi più importanti e amato dal pubblico, da parte  di alcuni suoi stessi  soldati  lasciando in dubbio, come nel libro, se sia morto o vivo.

 

Nei dieci mesi tra la fine della quinta stagione e l’inizio della sesta il mondo informatico e soprattutto il social media ha cominciato a farsi domande sul destino del personaggio. I produttori hanno sfruttato abilmente la situazione, seminando dubbi con indizi veri e falsi. Le immagini delle riprese per la stagione in arrivo, le notizie degli spostamenti e persino il taglio dei capelli di Kit Harrington, l’attore che interpreta Jon Snow, sono stati esaminati fino all'ultimo dettaglio. Pochissimi sapevano la risposta e sono stati capaci di stare zitti fino all'inizio della nuova stagione.

 

Poi, con l’arrivo della prima puntata la battaglia vera tra i fans è iniziata ancora peggio di prima e per un motivo particolare. Il fuso orario tra continenti vuol dire che i programmi vengono trasmessi negli Stati Uniti prima che nel resto del mondo e la trasmissione delle puntate proseguiva a ondate secondo l’orario locale di ogni paese.

 

In alcuni paesi le reti pay-tv trasmettono i programmi in contemporanea, ma il fuso orario è tale che pochi possono vedere le nuove puntate dal vivo. Poi in molti paesi s’è visto di nuovo il fenomeno che ha segnato il successo del programma, con milioni di persone che vanno su siti pirata a guardarlo e dunque senza dover pagare. Non a caso Trono di Spade è il programma più visto nel mondo dei siti pirata.

 

Naturalmente “Trono di spade” non è l’unico programma colpito dal suo successo, negli ultimi anni altri programmi come House of Cards con Kevin Spacey, Breaking Bad, Orange is the new black, per nominarne soltanto tre, hanno prodotto cambi enormi nei modi con cui il pubblico guarda e reagisce ai programmi.

 

Con l’uscita delle stagioni di ogni programma è nato un altro fenomeno mediatico, il cosiddetto “binge viewing”, cioè guardare intere stagioni in una, due o tre sedute, specialmente immediatamente prima dell’inizio di una nuova stagione per ricordare quel che era successo. Ci vuole poco per capire che sono i fans più appassionati e spesso questo binge viewing fornisce informazioni per le migliaia di teorie di sviluppi che girano ogni giorno su Facebook, Twitter e altri siti.

 

Mettendo insieme la passione dei fans, il rivedere più volte la stagioni vuol dire che conoscono a memoria lo svolgimento della trama e i minimi dettagli di ogni episodio, di conseguenza gli scambi su internet sono dettagliati e spesso a livelli stupefacenti di sofisticazione e capacità di trovare immagini televisive per dimostrare la base delle loro teorie.

 

Un fatto più interessante è che ormai la serie di libri e la serie televisiva sono due creazioni diverse, anche se con molti punti in comune. Non tutti i personaggi esistono in entrambe le opere, come ci sono sviluppi impensabili nel mezzo televisivo, per esempio la giovanissima età dei protagonisti nei libri sarebbe impossibile e anche illecito trasferirla in qualsiasi film o programma televisivo.

 

Per un periodo gli appassionati temevano le sorte di entrambe le serie se Martin fosse colto da malore prima di finire i libri, ma lui ha assicurato che i produttori televisivi sapessero la fine per non lasciare gli appassionati col fiato sospeso senza esito. Una precauzione importante dopo il destino di una serie fantasy importantissima “The Wheel of Time” di Robert Jordan che fu colpito da una malattia tremenda prima di finirla.

 

Adesso siamo a tre settimane dalla fine della sesta stagione e ora il pubblico comincia a vedere che i file della storia cominciano a formare un disegno preciso. L’introduzione di personaggi nuovi, sviluppi importanti e la bravura degli sceneggiatori hanno assicurato che i fans fedelissimi saranno premiati per la loro fede nel corso degli ultimi sei anni. Infatti, si pensa che la serie finirà nel 2017, o al peggio nel 2018.

 

Omero ha dimostrato che la fantasia dell’uomo è capace di mantenere viva l’attenzione del suo pubblico per millenni e il cambio della tecnologia e l’istruzione del pubblico non ha cambiato la natura dell’essere umano a essere divertito da storie intelligenti e non sempre con conclusioni felici. L’autore è e sarà sempre la base fondamentale e ispirazione per tutti gli aspetti della nostra cultura.








  Altre in "Cinema e spettacolo"