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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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12 Febbraio 2016
Sanremo 2016 la terza serata scaldata dai Pooh
di Stefania Castella



Sanremo 2016 la terza serata scaldata dai Pooh
I pooh al completo
La terza serata sanremese si apre con le sfide nuove proposte. Prima a salire sul palco: Miele, finalista di "Area Sanremo" canterà "Mentre ti parlo" sfidandosi con Francesco Gabbani e la sua "Amen", vincerà la prima almeno inizialmente, durante il corso della trasmissione infatti col capo cosparso di cenere Conti annuncerà l’errore di conteggio, e un cambio-vittoria con scuse imbarazzate.


Seconda coppia a sfidarsi Michael Leonardi con "Rinascerai" contro Mahmood e la sua "Dimentica", passerà il secondo. La serata Big parte ufficialmente, sarà spettacolo cover, e ad aprirla toccherà alla grintosa Noemi con "Dedicato" la canzone di Fossati portata alla gloria dalla Bertè in lizza fino all'ultimo per un duetto che però peccato non ci sia stato, sarebbe stata un’esplosione di energia. Enorme quella sprizzata dai Dear Jack con "Un bacio a mezzanotte" del Quartetto Cetra, pubblico coinvolto, bella esibizione, grinta da vendere. Spiritoso Garko, nonostante piovano critiche da ogni angolino social, ci scherza e risponde per le rime a chi lo accusa di leggere dal gobbo ogni cosa, leggendo da un gobbo la sua "replica", simpatico, ironico, più rilassato delle precedenti due puntate.

La cover degli Zero Assoluto è un omaggio cartoon "Goldrake" versione acustico minimal, rassomiglia ad uno scherzo, e non lo è… Finalmente si rivela la donna della serata Virginia Raffaele - Donatella Versace, giunge dotata di sigaretta, parte a razzo e verso Conti esordisce con un "Bello il total black" "Ma non è total black…" "Ma io dicevo la faccia" … Annuncerà il duo Iurato-Caccamo che omaggiano Pino Daniele con "Amore senza fine". Il primo vincitore tra le cover del primo gruppo sarà Noemi. Patty Pravo tra le cover sceglie un suo pezzo memorabile, bellissimo "Tutt’al più" brano intensissimo datato 1970, la canterà insieme al rapper Fred De Palma, il pubblico intero, completamente rapito.


Alessio Bernabei sceglie Cocciante canta "A Mano a Mano" classe ’78 prestata anche alla voce e alla riscrittura melodica di Rino Gaetano. Nada è la scelta di Dolcenera con "Amore Disperato" mentre la Raffaele –Versace perde pezzi causa tagliando probabilmente scaduto, Clementino scalda l’Ariston con "Don Raffaè" di De André, non delude, e infatti vincerà il suo blocco.


Gli ospiti che seguiranno cattureranno l’attenzione generale, trasformando la platea in un enorme scorcio da Arena, la Réunion di un pezzo di storia della canzone italiana non poteva che mutare l’esibizione in una festa enorme, un unico coro che univa estimatori di quattro generazioni, i Pooh con il ritorno del figliol prodigo Riccardo Fogli regalano un‘infinità di emozioni partendo con "Dammi solo un minuto" " Tanta voglia di lei", scatenando un pubblico già in fibrillazione con "Piccola Katy", e regalando frame da stadio con "Pensiero" segno di un tempo che nei cuori dei fans non è mai passato.

Il gruppo in formissima è passato indenne attraverso 50 anni di carriera, e l’entusiasmo con cui è stato accolto dimostra che la musica è veramente un soffio di eternità che lega, che regala emozioni inimitabili. "Chi fermerà la musica" e l’aria diventa realmente elettrica al suono di "Uomini Soli" vittoria del 1990 con la quale il gruppo si congeda tenendosi stretto in formazione pentagonale ancora fino al dicembre del prossimo anno, poi "Dopo ognuno per sé…" sorride Riccardo Fogli entusiasta nel ritorno tra i suoi quattro "fratelli". Uno dei momenti indimenticabili di questo Festival.


Il terzo gruppo ad esibirsi nelle cover vede l’entrata di Elio con il ritrovato Rocco Tanica che lascia per un attimo la sala stampa e indossa i panni del musicista Sergio Atibiotice per "Quinto Ripensamento" versione italiana della Quinta di Beethoven (o meglio Fifth of Beethoven di Walter Murphy) e versione da "La Febbre del Sabato Sera", il Look sfoggiato dai bellissimi giunge direttamente dai favolosi ‘70.

Azzeccata la voce di Arisa che sceglie come cover un pezzo di Rita Pavone "Cuore", aggiungendo il suo sound ad un pezzo di storico romanticismo. Rocco Hunt riporta l’atmosfera da concerto con "Tu vuo’ fa l’americano" in una versione misto Rap del classico di Carosone, riuscitissima.

Dolcissima Francesca Michielin si presta all'intensità Battisti-Mogol con "Il Mio Canto Libero", commuove commuovendosi. Vincerà Hunt. Napoli anche nella cover di Neffa che sceglie "O’Sarracino" sempre Carosone, ed è accompagnato dai Bluebeaters.


Buona performance quella di Scanu che canta Battisti "Io Vivrò (senza te)" iniziando al pianoforte e proseguendo con fortissimo pathos. Molto coinvolgente vincerà la quarta sfida su Irene Fornaciari che sceglieva Morandi di "Se Perdo Te" e "La Lontananza" di Modugno scelta da Morgan e Bluevertigo. Dolcissima Nicole Orlando protagonista tra le azzurre dell’atletica, affetta da sindrome di down, 5 medaglie ai recenti Mondiali, si commuove raccontando della recente scomparsa della nona a cui dedica "Angelo" Di Francesco Renga e annuncia la sua partecipazione a Ballando con le stelle, energia allo stato puro.


L’ultimo blocco gara si apre con Lorenzo Fragola che canta De Gregori "La Donna Cannone" dolce, leggero, sul pezzo. È poi la volta di Enrico Ruggeri versione napoletana per la sua cover "‘A Canzuncella" degli Alunni Del Sole. Gianna Nannini è la scelta di Annalisa che canterà la sensuale "America" e ultimi ad esibirsi gli Stadio con un’emozionante ricordo di Lucio dalla ne "La Sera dei Miracoli" una bellissima celebrazione e un omaggio che sarà premiato con la vittoria degli stessi tra le cover.


Il momento di Hozier e la sua "Take me to Church" è un altro degli "intensi momenti indimenticabili" del Festival, un testo forte denso di significato, accompagnato da un video forte come un pugno allo stomaco, sullo stomaco di un’umanità ancora ben lontana dal fare dei diritti umani una prova tangibile e non una semplice invocazione ed evocazione senza fatti.


Chi segue il Festival non può fare a meno della parentesi sala stampa - Rocco Tanica che concentrato con tale Giancarlo Prostata si lascia alle spalle un "Adriano Celentano" in attesa di attenzione. Mentre congedandosi, la statuaria Versace lascia una mano al bravo presentatore, perdendo così gli ultimi colpi di ritocchini in caduta libera, e gli Stadio conquistano il definitivo primo posto tra le cover, ci congediamo lasciandoci un arrivederci alla prossima puntata.






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