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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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19 Gennaio 2016
Fenomeno Checco Zalone ogni volta un successo
di Stefania Castella



Fenomeno Checco Zalone ogni volta un successo
Checco zalone

Chissà se se l’è sentito dire veramente o l’espressione se l’è cucita addosso da solo, quel “Cozzalone” che in dialetto barese vorrebbe dire “Che tamarro”.  in ogni caso ha portato più che bene al Checco nazional –popolare, ormai anche i detrattori dovranno ricredersi, di fronte ai numeri non si può fuggire. 

 

Luca Pasquale Medici barese classe ’77, attore, musicista, cantautore, imitatore, e chi più ne ha, più ne metta, alla quarta prova si conferma fuoriclasse con numeri, se non da Oscar, poco ci mancherebbe. Nonostante le critiche di una certa fascia radical- intellettual- chic, gli italiani a quanto pare non disdegnano la risata del comico che della sua formula “divertirsi per divertire” ha fatto un must praticamente dal primo film. Laureato in giurisprudenza, destinato a compiere il miracolo della realizzazione lavorativa per sedare i sospiri di genitori che ne avrebbero voluto fare un avvocato, persino un magistrato, non ha potuto resistere al richiamo prevalente, dalla gita scolastica che probabilmente somigliava al primo palcoscenico, ai veri palcoscenici senza mai freno.

 

L’ultimo film “Quo Vado” per la regia di Gennaro Nunziante, il primo giorno di programmazione con 7 milioni di spettatori spodestava il record di un altro pezzo grosso del calibro di “Harry Potter e i doni della morte”. Il piccolo grande maghetto non è stato l’unico ad essere scalzato dal comico, dai successi a Zelig, Zalone con le sue parodie, le imitazioni, le canzoni surreali come in una trama dei suoi film, raggiungeva successi stratosferici, quasi con la semplicità destabilizzante con cui lascia che ci affezioniamo ai suoi personaggi. Impossibile resistere a quel mix di simpatia travolgente, pizzico di faccia tosta e perché no, quella genialità di saper ridere accentuandoli, di difetti in cui in parecchi non fatichiamo a riconoscerci.

 

Per un pizzico gli sfuggiva persino un “David di Donatello” approdato tra le mani di una delle sue “vittime” il bravo Lorenzo-Jovanotti amatissimo, che con “Baciami ancora” aveva rischiato in un testa a testa con il surreale Checco e il suo “Angela” … Ricordate il primo film? Nel 2009 nelle sale i cuori delle fan si scioglievano per il vampiro Pattison, la saga di “Twilight” e il “New Moon” andava fortissimo, prima di Checco naturalmente, che giungeva con il suo “Cado dalle nubi” quasi autobiografico a sfiorare i 3 milioni di incasso in un debutto scoppiettante. Non da meno la seconda opera “Che bella giornata” nel quale tra un aiutino e l’altro (con “lo zio” di turno) l’aspirante poliziotto, sventava casualmente un attentato nella ricerca affannata della realizzazione del mitico sogno del posto fisso. Se milioni di italiani non vi si sono riconosciuti di certo una buona parte contribuiva a far raggiungere alla pellicola il record, fianco a fianco con un grosso colosso del calibro di “Avatar” (raggiunti i 7 milioni di euro di incasso).

 

Il 2013 invece è stato l’anno di “Sole a catinelle” ancora boom che portava Zalone ad affiancare nientemeno che un portento come “Titanic” (con un incasso pari a circa 50 milioni di euro). Se non sono numeri questi... Oggi Checco, che si dice semplice, un po’ tirchio (sottolinea che lo dicono gli amici) con una vita “normale” quasi noiosa, nonostante il successo ribadisce “voglio solo divertirmi” mentre l’Italia lo esalta (contro qualche voce fuori dal coro) e il ministro Franceschini twitta che il suo cinema fa bene al paese, mentre una certa schiera di very- imperterriti- non convinti del suo Humor, continuano a sputar veleno, prosegue sulla via del successo incassando nel fine settimana del debutto, cifre già stratosferiche, puntando a superare se stesso.

 

“Quo Vado”, sale primo in classifica, sfonda i botteghini, lascia le cifre a raccontare, ribadendo che alla fine il bravo comico, ha un gran potere tra le mani, che è quello di far ridere e ci convinca o meno, di questi tempi è un gran bel potere, una dote quasi da supereroe, non salverà, il mondo ma quasi quasi…








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