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Cultura - Cinema e spettacoloNicoletta Ravera

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20 Maggio 2010
Adam
di Nicoletta Ravera


AdamUn piccolo e bellissimo film, quello che il regista Max Mayer ha portato sul grande schermo italiano questo 14 maggio.

"Circa sei anni fa stavo ascoltando un programma radiofonico e ho sentito parlare un ragazzo che soffriva della sindrome di Asperger", afferma Max Mayer in un’intervista. "Parlava di com’era per lui, delle sue sfide quotidiane e di come osservasse il comportamento delle persone e non riuscisse a capire come facessero a sapere quando parlare e quando no, quando sorridere o quanto vicino stare l’uno all’altro, o come gesticolare, e tutto questo genere di cose. Ed era come se la vita fosse una barzelletta che non capiva. Mi ha colpito molto, perciò ho pensato che avrei dovuto fare un po’ di ricerche e capire (a) perché mi avesse colpito e (b) cosa fosse".

Ed ecco 99 minuti di meraviglia: "Adam", un film che tutto ruota attorno alla figura dell’omonimo protagonista, un eroe ben diverso da quelli canonici e interpretato magistralmente da Hugh Dancy. Colpito dalla sindrome di Asperger, Adam è un giovane ingegnere elettronico che lavora in una fabbrica di giocattoli. La sua vita abitudinaria viene inesorabilmente cambiata dall’incontro con Beth (Rose Byrne), la sua nuova vicina di casa, di cui si innamora. L’amore, tuttavia, se da una parte spinge ognuno a mettersi a nudo di fronte all’altro con sogni, paure, speranze e desideri, dall’altra – e proprio per questa ragione – è una delle emozioni più difficili da coltivare. Nello specifico la malattia di Adam, che fa sì che questi non capisca mai cosa pensino gli altri se non esplicitamente espresso, crea un’ulteriore difficoltà di comunicazione tra lui e Beth che, nella sua normalità, è ben inserita nel mondo e nelle regole sociali che spingono ciascuno di noi a permeare di doppi sensi o piccole bugie ogni discorso.

Nonostante le difficoltà, il sentimento apre per Adam nuove prospettive e una consapevolezza più profonda di se stesso, della sua malattia e del mondo che lo circonda.

Dolce, realistico e toccante, questo film coinvolge, affascina e incanta, invitando chiunque a guardare in modo diverso e più attento il proprio rapporto con gli altri. 








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