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04 Novembre 2015 L'INTRATTENIMENTO CHE CAMBIA di Gianni Pezzano
 | | Babylon 5 | Quando J. Michael Stracynsky ha cercato di vendere il concetto di una serie televisiva di fantascienza che poi sarebbe diventata "Babylon 5" è stato accolto con incredulità dai capi dei grandi studi televisivi americani. Il concetto del programma rompeva tutte le regole televisive convenzionali degli anni 80.
La proposta di Stracynsky era di un programma con una storia continua che sarebbe durata cinque stagioni e dove ogni puntata era in effetti un capitolo di una lunga storia complicata che doveva durare in effetti cinque anni come le stagioni. Fino a quel punto le puntate di tutti i programmi televisivi avevano uno schema ben preciso. All'inizio della puntata i protagonisti erano normali, affrontavano poi un problema di un qualche genere, che riuscivano a risolvere, per poi tornare normali alla fine della puntata.
Stracynsky aveva capito che questo schema non rifletteva la vita e che personaggi veri non sarebbero tornati sempre normali dopo esperienze traumatiche e che avrebbero dovuto subire gli effetti delle loro esperienze e decisioni. Perciò in Babylon 5 i protagonisti cambiavano in continuazione secondo le tappe della storia e spesso il pubblico non vedeva l’effetto immediato sui protagonisti. In questo modo la storia era molto più realista dei programmi tradizionali e il pubblico ha premiò l’ideatore per averlo trattato in modo intelligente invece che nel modo superficiale utilizzato fino ad allora.
Le sue esperienze con programmi di successo lo avevano preparato per i rifiuti iniziali, però, alla fine ha potuto fare la prima stagione per poi vedere il contratto rinnovato nel corso della stessa.
Purtroppo i dubbi del rinnovo di ogni stagione crearonp problemi creativi e il programma visto dal pubblico non era esattamente quello che Stracynsky aveva ideato anche se la trama originale e la bravura degli attori principali ebbero il risultato di un programma considerato tra i più importanti nella Storia della fantascienza, se non addirittura il più importante, ma per motivi ben precisi.
La storia di una guerra tra civiltà e pianeti, iniziando dalle radici, lo svolgimento e le conseguenze della guerra sulle varie civiltà coinvolte ha avuto un grande pubblico internazionale che ha condiviso puntate in videocassette con parenti e amici in paesi che ancora non avevano visto il programma. In effetti, Babylon 5 è stato il primo vero caso di pirateria di un programma importante.
Legato a questo fenomeno, che è tuttora attuale, è stato l'uso di internet: Stracynsky ha avuto il genio di capire l’impatto che avrebbe avuto l'uso di internet e di aver creato un sito internet che in poco tempo è diventato un luogo di scambi di opinioni tra fans in giro per il mondo e dove l’ideatore ha contribuito rispondendo personalmente ai loro quesiti. Ora consideriamo un sito del genere normale, ma all'epoca era una mossa geniale per la promozione di un programma e ha contribuito a farlo conoscere al pubblico molto di più della poca pubblicità fatta dalle reti televisive che non erano ancora del tutto convinte del concetto.
Alla fine la lezione di Babylon 5 ha creato una rivoluzione mediatica che era compresa non dai capi delle reti televisive, bensì da coloro che sarebbero diventati i nemici più grandi della televisione tradizionale e anche del cinema, gli uomini che avrebbero stabilito i canali televisivi a pagamento.
Di conseguenza canali a pagamento come HBO (Home Box Office) hanno avuto il coraggio di finanziare programmi che le reti tradizionali non avrebbero mai accettato. Programmi come Sex and the City, Deadwood, Rome e negli ultimi anni Breaking Bad e Trono di Spade hanno attirato un pubblico internazionale deluso dai programmi tradizionali che non cambiavano mai.
L’effetto immediato è stato inizialmente sulle reti televisive tradizionali in tutto il mondo, ma il mezzo che più ha risentito il colpo del cambio mediatico è stato il cinema, soprattutto quello di Hollywood che è entrato in una crisi dalla quale non è ancora riuscito a uscire.
Trono di Spade in particolare ha dimostrato che il pubblico apprezza storie complicatissime e capisce che in certe circostanze la violenza e il sesso sono parte della storia, ma non il punto centrale. Questo programma ha dimostrato che i suoi produttori hanno capito la lezione vera della trilogia de "Il Signore degli Anelli" e che gli effetti speciali non devono travolgere la trama del film, ma solo renderne la storia più vera.
Se guardiamo il cinema americano degli ultimi anni vediamo che molti film sono tappe di serie di supereroi, o di film di successo dove gli effetti speciali sono il punto centrale e dove la storia non è altro che una cornice per presentarli. Vediamo tentativi, quasi tutti falliti, di riscoprire programmi televisivi del passato e ripresentarli con versioni moderne, ma il loro fallimento non fa altro che confermare che i produttori cinematografici non hanno ancora trovato l’acutezza e il coraggio di rompere con il passato e di cercare modi nuovi di presentare storie invece di tecnologie.
In questi mesi abbiamo visto l'annuncio di produzioni importanti dove i mezzi come HBO sono perfetti per presentare grandi storie. Il primo è di una versione televisiva di Guerra e Pace di Tolstoy che certamente sarebbe adattissima ad una programmazione a puntate e permetterebbe di presentare sfumature e trame impossibili entro i limiti di un film tradizionale.
Il secondo annuncio è di una serie televisiva di una delle serie più importanti della fantascienza, Il Ciclo della Fondazione, del leggendario autore Isaac Asimov. Come l’opera di Tolstoy questo ciclo tratta temi importanti e merita un trattamento degno della sua importanza.
Naturalmente la televisione a pagamento ha potuto sfruttare gli sviluppi tecnologici degli ultimi anni, televisori altamente tecnologici con schermi giganti e mezzi di trasmissione che permettono la proiezione di ogni puntata in molti paesi simultaneamente in lingua originale e poco dopo in versione doppiata.
In fondo la vittoria di questi programmi è di riconoscere che noi del pubblico non vogliamo programmi semplici, ma programmi capaci di sfidare la nostra mente e di stupirci non solo con immagini bellissime, ma con storie che ci tengono coinvolti a tutti i livelli e dove le complessità dei personaggi riflettono quel che vediamo nella vita quotidiana dove sappiamo che spesso quel che qualcuno dice è non è sempre in effetti quel che fa. La vita è complessa e non semplice come alcuni produttori vogliono fare credere.
Ora speriamo che i nuovi produttori cinematografici accolgano le sfide moderne nel senso giusto e tornino a produrre film che siano allo stesso tempo divertenti e impegnativi. In fondo è una sfida che giova a noi del pubblico perché ci assicura decenni di intrattenimento a tutti i livelli.
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