 | | Techetecheté |
Da quando mi sono trasferito in Italia un programma della RAI fa capire che la stagione estiva è davvero arrivata. Allo stesso tempo questo programma ci fa ricordare i talenti che hanno divertito generazioni di italiani e come tanti di questi artisti sono stati scordati dal pubblico.
Techetecheté, oppure il nuovo che fu, dà l’opportunità di rimettere alla luce della ribalta artisti, sketch, personaggi e storie di una volta. Vediamo i visi di giovani promettenti e cantanti storici, come anche canzoni e sketch che hanno fatto ridere e commuovere il paese. Ogni puntata ha un tema che lega insieme le scene e, naturalmente, c’è anche il giochino legato al sito Facebook del programma che premia chi riesce a riconoscere per primo l’ospite misterioso della puntata.
Per uno nato e cresciuto all’estero il programma dà l’opportunità di scoprire i programmi e personaggi che non avevo potuto vedere all’epoca. Purtroppo per noi oriundi non tutti gli sketch sono facili da capire, non tanto per il linguaggio, ma perché erano legati a vicende italiane particolari, oppure a personaggi poco conosciuti all’estero. Nel corso degli anni RAI International ha trasmesso programmi simili, ma senza spiegare chi sono i cantanti e gli attori presentati. Ora abbiamo la possibilità di fare le ricerche online, ma sarebbe bello sapere che nelle versioni estere ci siano spiegazioni e presentazioni più dettagliate.
Inevitabilmente la prima reazione a una scena del passato è di meraviglia nel vedere personaggi amati quando erano agli inizi della carriera. Vediamo il viso del giovanissimo Gianni Morandi, oppure le prime apparizioni televisive di Nino Frassica con Renzo Arbore che farebbe meravigliare i giovani fans di Don Matteo. Possiamo rivedere i filmati originali di brani classici di cantanti come Mina, Lucio Battisti, Adriano Celentano e Iva Zanicchi e complessi storici come i Nomadi, I Dik Dik ed Équipe 84. Poi, spesso abbiamo l’opportunità di vedere grandi attori drammatici fare sketch divertentissimi fuori dei loro soliti ruoli.
La contrapposizione dei brani musicali e le immagini illustrano benissimo i cambi enormi di moda in questo paese iniziando dai programmi di Mario Riva degli anni 50, ai vestiti sempre più stravaganti degli artisti degli anni 60 e 70 e le figure disco degli anni 80, fino ai vestiti spettacolari dei nostri giorni. Ogni sera sorridiamo per le mode del passato, oppure arrossiamo nel vedere vestiti che portavamo una volta.
Le immagini dei primi programmi di varietà della RAI dimostrano chiaramente che le origini di questi programmi si trovavano nell’avanspettacolo del varietà che era popolare prima della seconda guerra mondiale. Infatti, non è un caso che i grandi artisti di quella generazione avevano nomi come Totò, Peppino di Filippo e Macario. La televisione ha finalmente dato l’opportunità a una grande parte della popolazione di poterli vedere in scenette ispirate dagli spettacoli che solo chi abitava nelle grandi città poteva vedere.
I costumi e le ballerine, le battute a doppio senso dei comici, anche se non troppo spinte per la televisione, ci fanno capire come doveva essere quel mondo dello spettacolo che era già sparito con l’arrivo della Dolce Vita immortalata da Fellini. Infatti, questo fatto non dovrebbe sorprendere chi conosce la storia del Cinema. La stessa cosa successe negli Stati Uniti, ma nel cinema invece che nella televisione. I grandi comici americani come Charlie Chaplin, Buster Keaton, i Fratelli Marx, Stanlio e Ollio e persino Bob Hope e Mae West venivano dal Vaudeville americano, la versione americana del nostro Cabaret.
Ma nel vedere questi grandi artisti di una volta dobbiamo ricordare che non avevano la libertà di espressione sul palco. Battute e canzonette erano rigidamente controllate per non offendere personaggi ricchi e potenti davanti a un pubblico nazionale e non è un segreto che la RAI punì chi osava andare oltre i limiti imposti dai dirigenti di nomina politica. Sarebbe bello vedere almeno una puntata di Techetecheté dedicato a casi di sketch comici e canzoni che furono censurati alla loro epoca e di finalmente trasmetterli nelle versioni originali.
Purtroppo, sappiamo anche che tanti sketch sono spartiti per sempre. Nastri conservati male, mezzi di registrazione incapaci di mantenere le immagini e, peggio ancora, nastri utilizzati più volte e dunque cancellando per sempre spettacoli che hanno fatto la storia della televizione italiana. Per fortuna il destino dei comici e cantanti moderni è più felice. Hanno trovato un’industria televisiva capace di conservare bene le loro immagini e, meglio ancora, averle catalogate in modo di potere scegliere facilmente gli spezzoni da utilizzare.
Bisogna riconoscere la bravura dei tecnici e dei registi che mettono insieme ogni puntata. Non tanto per aver scelto i vari temi che vediamo, ma soprattutto nell’avere la pazienza e le capacità di cercare negli archivi della RAI i pezzi che vediamo. Con questo lavoro possiamo godere di nuovo artisti ormai spariti per sempre e ci possiamo meravigliare delle prima scene di attori e comici che ora sono diventati star. Poi, ogni puntata dà l’opportunità a molti spettatori di ricordare episodi e incidenti della loro vita legati a canzoni e immagini particolari.
Per quel che riguarda la musica, non apprezziamo in pieno il contributo del Bel Paese alla musica leggere mondiale. Sono cresciuto in Australia con la musica di grandi cantanti anglosassoni senza sapere che molti dei loro brani più popolari erano originalmente italiani. Riconosciamo questo contributo alla musica internazionale e cogliamo l’opportunità per far sapere a tutti quali sono i brani che hanno avuto un impatto mondiale.
Infine, vorrei fare una considerazione su alcuni degli spezzoni che vediamo e prendo come esempio l’apparizione questa settimana di Robertino, il cantante degli anni 60. Non è l’unico cantante sparito dopo un successo e non sarà l’ultimo, ma sarebbe bello vederli di nuovo e magari sapere le loro storie dopo il successo. In fondo hanno contributo ad arrichire la nostra vita e sarebbe un riconoscimento meritato.
Techetecheté non è solo un pausa divertente nella nostra serata estiva, infatti è una prova concreta di come l’Italia ha prodotto moltissimi grandi artisti. Però l’effetto di questo programma non deve durare solo per il corso dell’estate per poi sparire per il resto dell’anno. Ricordiamo e onoriamo i nostri artisti, passati e presenti, in un modo degno di un grande paese. In fondo questi cantanti e attori, come i nostri grandi registi e artisti, hanno dato un contributo importante all’immagine del nostro paese nel mondo.
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