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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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01 Marzo 2015
Nessuno si salva da solo. La parabola della fine dell'amore quotidiano
di Stefania Castella



Nessuno si salva da solo. La parabola della fine dell'amore quotidiano
Una scena del film

Il cinema, le storie che leggiamo negli ultimi tempi, hanno quasi tutte un filo conduttore, dal quale proprio non riusciamo a discostarci. Nel guardarci intorno non possiamo ignorare quanto la crisi sia scivolata, strisciando ovunque, ledendo la vita, la forza, l’amore. Nel 2011 usciva il libro di Margaret Mazzantini “Nessuno si salva da solo” un racconto di sentimenti, doloroso, asciutto, tagliente. Sergio Castellitto lo ha ritrovato un paio di anni dopo, e con la sceneggiatura della stessa Mazzantini compagna di vita, è nato il film omonimo che sarà nelle sale il 5 marzo.

 

Non è la prima volta che dalla collaborazione e i racconti della scrittrice il regista Castellitto trae una pellicola. Era già successo con “Non ti muovere” “La bellezza del somaro” e “Venuto al mondo”. “Margaret è morale, io umorale” racconta di sua moglie, e nelle pagine della scrittrice si scorge infatti tanto amore quanto un intreccio consueto di dolore e una forma di espiazione come un velo di ostinata volontà di giustizia inconsapevole. Tradotta in tutto il mondo, vincitrice del premio Strega con “Non ti muovere” e del Campiello con “Venuto al mondo”, che ha venduto quasi due milioni copie, disegna col regista “Un film politico” come dice lo stesso Castellitto, “perché si parla di sentimenti, di intimità, e non c’è nulla di più politico dell’intimità”. Un’intimità, osservata, scandita da piani, da regia e testi lunghi da memorizzare, molto teatrali, a quanto raccontano i protagonisti, un lungo faticoso percorso nello scavarsi dentro, e anche nel memorizzarli e renderli credibili.

 

La storia racconta di Gaetano e Delia, coppia rappresentata da Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca, separati con due figli che si ritrovano a cena per stabilire la “divisione” dei figli durante le vacanze. Flashback dell’esordio amoroso, quella assoluta felicità quando intravedi quel volto la prima volta, ti resta imprigionato dentro e decidi che “sarà per sempre” ci credi tanto che anche quando ti senti il cuore stracciato dal tradimento dalla delusione non riesci a smettere, non hai il coraggio di smettere. Finché i rancori sono talmente stratificati che non si riesce a stemperarli, nonostante il sentimento. Un film assolutamente realistico, lui un coatto con la vocazione della scrittura costretto a scrivere sceneggiature in cui non crede più, lei più borghese, la più straziata di rancore, di delusione per il mancato bene in cui aveva creduto.

 

Quanto è vero credere nell'amore e allo stesso tempo come uno specchio che va in mille pezzi accorgersi che niente può essere più riparato. Stare insieme significa mancanza d’aria, stare separati significa pensare costantemente a come poteva essere se… “Ti chiedi mai come sarebbe stato se invece di mollare avessimo resistito” Gaetano/Riccardo, quasi romantico con la sua voce roca, bello e altrettanto bravo, molto naturale, nel sentirsi così “Inferiore” nel paragonarsi alla sua donna, si rivolge a lei disillusa dall'aver creduto troppo e troppo delusa dal ricominciare. Lasciando tutto sospeso, nel dubbio del non amore. Ci sono tutte le fasi della tenerezza del sentimento e della vita in questa pellicola, quella felicità in cui vivi immerso nell'altro, il sogno in cui ti perdi e che poi vedi perdersi sotto il peso delle incombenze quotidiane, le frustrazioni, le passioni che si velano.

 

Quando hai un’età in cui puoi ricominciare da zero ma senti tanto forte il peso della vita da credere di non avere la giusta forza per ripartire. Tutto ruota intorno ad un tavolo, una cena, che rassomiglia alla cena della prima volta, quando ci si guardava senza bisogno di parlare, e invece diventa incontro all'ultimo sangue, ci si affronta come nemici, come cani pronti a sbranarsi senza possibilità di salvezza. Un ritratto di una generazione appassionata, passionale e allo stesso tempo fragile e incerta come l’economia, come la politica, come la quotidianità, come vita reale, ci si innamora senza mai credere che tutto possa finire e invece accade, e nonostante la voglia di buttarsi l’uno nelle braccia dell’altro, non ci si basta, più.

 

Un film da vedere. Nel cast, oltre ai due protagonisti, anche Anna Galiena, Massimo Bonetti, Marina Rocco, Massimo Ciavarro. Una storia di brutale verità in cui non ci si vorrebbe rispecchiare, eppure può succedere, perché al cinema la magia non è fatta solo di supereroi, spesso quelli non combattono le guerre di noi comuni mortali. Spesso l’amore e il dolore della sua fine, lasciano a terra molte più vittime di quelle di tante stellari battaglie.








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