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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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13 Febbraio 2015
Sanremo terza serata con le Cover dei Big
di Stefania Castella



Sanremo terza serata con  le Cover dei Big
Conti ed Emma
nella terza serata

E si apre la terza attesissima serata sanremese. Partenza Nuove proposte con eliminazione. I primi due a “scontrarsi” Giovanni Caccamo e Serena Brancale. Il primo canta “Ritornerò da te”, la BrancaleGalleggiare”. Lui emozionato, bello come un modello, lei fascino nello stile, nell'impronta vocale, ma sarà battuta da Caccamo. Seconda sfida, due donne: Amara, (direttamente dall'Area Sanremo), canta “Credo”. Contro di lei Rachele, giovane, molto carina si esibisce con “Io non so cos'è l’amore”. Vincerà Amara e sarà amara la perdita della sfida, per alleggerire la quale Conti scivola in una gaffe, alzando il braccio della vincitrice (Amara),  nominando l’altra: “vince Rachele”, attimo di tensione, chiarito subito. L’apertura è affidata ad una chitarra elettrica molto particolare che intona l’aria “E lucean le stelle” dalla Tosca di Puccini, un binomio con bellissima voce tenorile, misto tra opera e hard rock, bell'esperimento di Federico Paciotti (ex chitarrista dei Gazzosa), bellissima, emozionante, esibizione.

 

La gara dei big sarà presentazione di cover; i cantanti divisi in gruppi di quattro per ogni tranche, ci sarà un vincente per ogni gruppo. Primo ad entrare, Raf, vestito di rose, la sua cover omaggio a Massimo Ranieri per l’appunto “Rose rosse”, esibizione un po’ acciaccata, e arrangiamento completamente diverso, molto reggae. Prima donna in entrata Emma, vestita d’oro (abito che fa chiacchierare il web che la paragona ad un famoso cioccolatino) annuncia la cover di Irene Grandise perdo te” di Patty Pravo, non sappiamo se gradito e nelle corde della signora della musica. L’entrata di Arisa attesa sullo scalone è vana, la donna si presenterà entrando dal laterale, causa un ginocchio dolente. Total Black, spacchi casti, sempre molto femminile. Entra Moreno che canta “Una carezza in un pugno “di Celentano (1968) una delle migliori performance della serata. Ricorda soprattutto che certi testi sono belli allo stesso modo, anche dopo decenni, anche meglio di tanti attuali. Bellissima Anna Tatangelo corpetto bianco e nero molto sensuale canta “Dio come ti amo” di Domenico Modugno. Molto “sua”, evidentemente sentita, classica più della versione originale di Modugno. Vince Moreno in questo primo gruppo.

 

Emozionante divertente il collegamento mozzafiato con l’orgoglio italiano nello spazio, Samantha Cristoforetti saluta dall'orbita viaggiando a 28.000 chilometri all’ora, gioca con il microfono e la forza di gravità, sorride salutando tutti gli italiani da molto molto lontano.

 

Rocio elegante, bellissima, abito sirena meraviglioso, introduce i big della seconda manche: Biggio e Mandelli che cantano Cochi e Renato ne “E la vita, la vita” ma in una versione che spiazza, swing molto American style. Divertenti non male. Capigliatura fiammeggiante e abito lungo nero, mani tatuate con henné dorato molto particolari, Chiara canta una canzone di Caterina CaselliIl volto dell’amore”, dove può ben estendere la voce in un ritmo con molte similitudini, cantato bene, ma non ancora abbastanza da potersi definire meglio dell’originale. Elegante comunque. Nesli canta “Mare mare” di Luca Carboni e infila a tratti il testo della bellissima “La fine” scritta cantata e prestata al collega Tiziano Ferro. A seguire Nek con il pezzo affidato da Costanzo a MinaSe telefonando” buono l’impegno, non male l’interpretazione. Vince proprio lui la manche.

 

A spezzare per poco la gara i comici Luca e Paolo, cantano tirando in ballo il saluto, anzi l’ultimo saluto, tutto quello che ruota intorno al “divo” che scompare, memoria di grandi scomparsi di ieri e di oggi. A modo loro.

 

Dear Jack portano al festival “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo e dopo di loro il duo Di Michele Platinette in auto rosa cantano spiritose il bel pezzo della grandissima (e sempre troppo poco ricordata) Giuni RussoAlghero”. Bianca Atzei cerca di regalare una cover “il più possibile vicina all'originale” e difatti è molto intensa l’interpretazione che dà di “Ciao amore” di Luigi Tenco. Alex Britti sceglie “Io mi fermo qui” dei Dik Dik. Vince per questo gruppo la band dei Dear Jack.

 

Il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, porta una ventata di scanzonata allegria. “Er Viperetta” si esibisce al solito in battute spesso poco comprese (comprensibili) incita a battere le mani, entusiasma, canticchia il brano sanremese a cui si sente più legato “Vita spericolata” di Vasco Rossi e dice di sentirsi “Bizzarro”.

 

I primi super ospiti stranieri gli Spandau Ballet riunitisi per l’occasione portano tutto il ricordo dei mitici anni ottanta con un medley da “True” a “Gold” alla indimenticabile “Through the barricadesTony Hadley infervora come i bei tempi andati.

 

Riparte la gara con Lorenzo Fragola e “Una città per cantare” cantata da Ron (in realtà una cover di un pezzo di Danny O’Keefe tradotto da Lucio Dalla). Seguono “Il Volo” con quella che definiscono la più bella canzone di Sanremo degli ultimi 25 anni “Ancora” di Eduardo De Crescenzo. Annalisa canta “Ti sento” dei Matia Bazar perché come dice ad Arisa “volevo un pezzo che conoscevano anche i muri”. Arisa sempre più scatenata in gag che giocano (probabilmente) con dolori e antidolorifici vari. Sempre più “lanciata”. Si annuncia Lara Fabian che canta “Sto male” di Ornella Vanoni. Il volo è il gruppo che esce vincente da questa tranche.

 

Luca e Paolo riprendono le gag stavolta giocano sui matrimoni gay. Divertono in modo velenosetto, come sempre.

 

Un intenso Gianluca Grignani riporta Luigi Tenco in gara con la struggente “Vedrai vedrai" a seguire Nina Zilli interpreta la canzone di Massimo Ranieri “Se bruciasse la città” con la sua consueta forza interpretativa, bella come sempre, ma con una curiosa lunga cappa d’oro, un po’ gran dama un po’ wonder woman. “Vivere” di Vasco Rossi la cover scelta da Maika Ayane che riscuote immediatamente sui social un buon successo. La cover di Marco Masini è un toccante e sentito ricordo di Francesco Nuti (lontano da tanto dalle scene a causa di un brutto incidente domestico che ha lasciato dolorosi strascichi ancora oggi) e della sua “Sarà per te” che l’attore portò a Sanremo nell’88. Vince lui quest'ultima tranche.

 

Arrivano i secondi ospiti “international” ma hanno problemi di audio: i “Saint Motel” che dovrebbero esibire la loro “My type” un po’ di difficoltà fino ad una buona metà di esibizione. Peccato. Si arriva piano piano al termine della lunga serata, divertente in definitiva, potata avanti con grande indomita professionalità.

 

La classifica finale vede in ordine al quinto posto: Dear Jack, quarto Moreno, terzo Marco Masini, secondo Il volo, primo Nek “Ringrazio Costanzo e Mina” i primi nomi che gli vengono alla mente e la moglie Patrizia che gli aveva suggerito la cover da esibire. Vince un inedito fiore creato apposta per l’occasione, un garofano chiamato “Cover”. La lunghissima serata volge così alla conclusione, e già si sussurrano i nomi dei prossimi super ospiti, uno dei quali sarà il grande Giovanni Allevi .

Alla prossima, lunghissima, chiacchieratissima serata sanremese.








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