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Cultura - Cinema e spettacoloStefania Castella

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31 Gennaio 2015
Cenerentola, ritorno di un mito eterno ed immutato
di Stefania Castella



Cenerentola, ritorno di un mito eterno ed immutato
La bellissima
Cenerentola

Kenneth Branagh per la precisione Sir Kenneth Charles Branagh (classe 1960), regista, sceneggiatore, attore di fattura shakespeariana, ha completato le riprese del remake della versione disneyana di un classico con una parecchio discussa protagonista.

 

Associando il nome della bella, al parecchio discussa, vi stupirà sapere che trattasi della delicata, sempre sorridente, Cenerentola. Proprio lei, dalle leggiadre movenze, felice, almeno fino alla morte del padre (e della madre), costretta a sopportare le angherie di matrigna e sorellastre, con l’aiuto di un’improvvisa apparizione di madrina fatata, cambierà le vesti e la sorte. Impersonata dall'attrice Lily James, sarà dotata dell’immancabile tacco dodici cristallino donato da Helena Bonham Carter (Fata Madrina) e non mancherà di assomigliare in tutto e per tutto all'eroina delicata del cartoon originale.

 

Apparsa sullo schermo nel 1950, rappresentante femminile di un’epoca in cui le donne restavano, quasi come regola, sospese ad aspettare di sposarsi e tirar su casa e prole, canticchiando soavemente: “I sogni son desideri di felicità…” attendeva un lui per risorgere da un presente di afflizione. Ne faceva storcere di nasi, specialmente alle femministe, prima che piano piano le eroine cartooniane facessero la loro evoluzione. Ariel, Belle, Jasmine, Pocahontas, ancor di più Mulan, Tiana, Rapunzel, Merida tutte “avanti” modernizzate, indomite ribelli rispetto alla giovane cosparsa di cenere (da questo il nome) che tutto sopportava, ricordando le parole della madre “abbi coraggio, sii gentile”. Eppure nel mondo immaginifico dell’attesa sospirante di un principe, ci può stare anche una forma di coraggio insieme alla sopportazione, che non è detto sia sintomo di debolezza. In fondo ci vuole coraggio (a suo modo) per accettare il ballo a tempo determinato e scadenza (mezzanotte) tra capo e collo, tentare il tutto per tutto per incontrare l’amato bene. Un mito che ancora piace, e tanto, lo conferma il fatto che, centinaia di giovani dai 15 ai 21 anni hanno partecipato al concorso indetto a Milano per candidarsi come “Cenerentola per un giorno” sperando di riuscire a vincere e vedersi trasformate in vere principesse da una fata madrina d’eccezione come Carla Gozzi, Style Coach dotata di meraviglioso abito e scarpette da donare alla prescelta.

 

In palio anche la possibilità di partecipare al “Gran Ballo delle Debuttanti” indetto dalla Società del Giardino, sperando di incontrare un principe tra gli allievi della Scuola Militare Teulié (il tutto si è tenuto il 24 gennaio) proprio come in una bella favola. Nulla da eccepire, il sogno di una notte (non di mezza estate) da favola, in fondo, in fondo tenterebbe anche le più impenitenti radicali femministe (probabilmente). Un ultimo appunto, il regista del film che, ricordiamo sarà in uscita nei primi di marzo prossimo  difende la protagonista definendola “a suo modo eroica, perché modesta e molto carismatica” certo, nessuno lo nega, ma se fosse anche indipendente, indipendentemente da zucche, topolini, fate, madrine e scarpette di cristallo forse lo sarebbe un pochino di più (Bibidi bobidi bù).








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