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Food - GastronomiaStefania Castella

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05 Ottobre 2022
Gala' dello spinato in Val Gandino: Cultura, Coltura e Cottura Del Mais
di Stefania Castella



Gala' dello spinato in Val Gandino: Cultura, Coltura e Cottura Del Mais
Galà dello Spinato

Per tutto il mese d'ottobre sulle montagne bergamasche la festa per lo speciale granoturco locale

 

La sera di domenica 9 ottobre, conduttori Paolo Nicoli e Paola Bonacina, ospite d'onore Edoardo Raspelli

 

Non è una forgia di abito; non è una tipologia di tessuto ma un granoturco, un mais speciale, raro ed autoctono, specialità che contraddistingue il territorio di Gandino, comune di circa 5.400 abitanti in provincia di Bergamo, in Val Seriana, lungo la strada che da Nembro sale ad Albino verso Clusone e la Presolana.

Fino a domenica 9 ottobre 2022 torna a Gandino il Galà dello Spinato, appuntamento irrinunciabile per buongustai ed amanti della sostenibilità. Coincide con la stagione del raccolto del Mais Spinato di Gandino, l'antica varietà che qui arrivò, primo luogo in Lombardia, nei primi decenni del 1600. L'iniziativa unisce "coltura, cultura e.…cottura", come recita uno slogan, proponendo da un lato proposte di ristorazione d'alto livello coordinate dallo chef Diego Fiori e dall'altro una serie di incontri, esperienze didattiche sul campo ed eventi di animazione e approfondimento.

Fra le novità si segnala il ritorno del PalaSpinato (dopo lo stop forzato dovuto alla pandemia), la tensostruttura allestita in piazza XXV Aprile, nel cuore del borgo medievale gandinese, con area eventi "Urban Space" dedicata e sala ristorante da trecento posti, tovagliati di pregio e stoviglie di ceramica.

La manifestazione vuol dire anche grandi ospiti, a cominciare dal dj Massimo Alberti, al fianco di Amadeus al Festival di Sanremo e in queste settimane su Rai Uno con "Arena Suzuki" il sabato in prima serata. Alberti, originario di Casnigo, è stato a Gandino nella serata inaugurale. Grande successo anche per il coro Max Vokal di Monaco di Baviera, per Angelika Rainer (tre volte mondiale nell' arrampicata su ghiaccio) che sarà a Gandino giovedì 6 ottobre e Luca Guaraldi (pianista acclamato su Canale 5, protagonista sabato 8 ottobre). In programma mercatini, visite guidate al centro storico, la raccolta in campo delle pannocchie e la loro scartocciatura sulla piazza del municipio, castagnata, animazione con il gruppo boliviano Salay Tukuypaj Filial e con strumenti della tradizione locale come il baghèt (l'antica cornamusa bergamasca) e le campanine, antichi xilofoni legati all'arte campanaria.

 

DOMENICA 9 A CENA CON RASPELLI

 

Domenica 9 ottobre, a partire dalle 10 nell'Auditorium della Biblioteca civica, è in programma il convegno "Seminare Idee" per presentare autorevoli punti di vista riguardo il contesto socio ambientale. Saranno presenti Giovanni Malanchini, consigliere regionale, Michele Corti (docente universitario e presidente dell'Associazione Pastoralismo Alpino), Marco Mazzoleni (fotografo), Gabriele Rinaldi (direttore dell'Orto Botanico di Bergamo), Paolo Valoti (CAI Bergamo) e Antonio Rottigni (presidente Comunità Mais Spinato di Gandino). Coordina il convegno Paolo Confalonieri, direttore della rivista Orobie.

Sempre domenica 9 ottobre, all'ora di cena, ci sarà un singolare appuntamento musical/gastronomico: il sipario si alzerà sulle musiche di Paolo Nicoli e le parole della coconduttrice Paola Bonacina che faranno gli onori di casa e daranno il "buon appetito" a chi avrà prenotato il posto a tavola per gustare i manicaretti accompagnati dalla polenta di grano spinato di Gandino.

Ospite d'onore della serata sarà il giornalista conduttore televisivo critico gastronomico e "cronista della gastronomia" Edoardo Raspelli.

L'intero mese di ottobre sarà inoltre caratterizzato dal FUORI GALA', una serie di appuntamenti (aperitivi, pranzi e cena a tema) che coinvolgono bar e ristoranti di Gandino, Leffe, Cazzano S. Andrea, Casnigo e Peia. Il programma completo è disponibile sul sito www.mais-spinato.com e la comunicazione è curata dal giornalista bergamasco Giambattista Gherardi.

"Il progetto dedicato al Mais Spinato di Gandino - spiega Giambattista Gherardi, socio fondatore della Comunità del Mais Spinato di Gandino - non è

un nostalgico ritorno ad un mondo antico e sorpassato, ma rappresenta una nuova frontiera di gusto e sostenibilità in campo e a tavola. Un'eccellenza

concreta, tutta da gustare e scoprire, unitamente ad un territorio come Le Cinque terre della Val Gandino che propone tesori naturali ed artistici

davvero unici".

 

IL MENU: NON SOLO POLENTE

 

Nel menu del Galà dello Spinato lo chef gandinese Diego Fiori propone piatti legati alla tradizione come baccalà alla veneta, brasato al Valcalepio, cinghiale in umido, salsiccia con cipolla di Tropea, straccetti di pollo con funghi, formaggi e salami della Val Gandino, tomino cuore caldo con fagioli. Tutti accompagnati dalla polenta di Mais Spinato e dalle "polente colorate" preparate con antiche varietà sudamericane come Mais Morado (polenta viola) e Azul (polenta rosa). Immancabili anche Spinata e Melgotta (focacce a base di Mais Spinato servite farcite rivaleggiando con la pizza) e birra Scarlatta, prodotta con Mais Spinato ed erba Mate sudamericana.

 

SCOPI E PROGETTI TRA SLOW MAYS E FAGIOLO DI CLÚSVEN

 

Quest'anno il programma del Galà ruoterà attorno al tema "Uniti per crescere: Sinergia e Resilienza", per mettere al centro l'eccellenza dei prodotti della filiera gandinese, l'impegno di staff e volontari, la competenza di tanti operatori ed i progetti Slow Mays e Increase che connotano l'evento a livello nazionale ed internazionale.

"La natura - sottolinea Antonio Rottigni, presidente della Comunità del Mais Spinato di Gandino - ci insegna come il reciproco sostegno e la capacità di reagire alle avversità siano elementi essenziali anche per le attività umane. La storia unica e affascinante del Mais Spinato racconta di come spesso esso fosse abbinato alla coltivazione dei legumi e in particolare all'antico fagiolo di Clusven, salvaguardato nei secoli a Gandino dalle famiglie Bonazzi e Colombi. Una modalità dalla forte valenza scientifica, utile a "nutrire il suolo" da cui entrambe le colture traggono beneficio". Ecco allora che Slow Mays e Increase rappresentano il naturale bocco del percorso di eccellenza avviato a Gandino sin dal 2007.

Slow Mays è la rete dei produttori di varietà locali a impollinazione libera di mais che coltivano questo cereale per alimentazione umana, con modalità agro-ecologiche garantendo sia la storicità dell'ecotipo, sia la gestione eco sostenibile dell'intera filiera dal campo alla tavola. Figlia del primo Mais Network Internazionale istituito a Gandino nel 2013, si è costituita ufficialmente a Expo 2015. In Slow Mays sono presenti e censiti decine di varietà/ecotipi, selezionati dalle comunità locali in diverse regioni italiane, allargando l'orizzonte anche a progetti analoghi avviati in America Latina, Austria, Bosnia e Spagna.

Il progetto INCREASE (Intelligent Collections of Food Legumes Genetic Resources for European Agrofood Systems) è sostenuto dall'Unione Europea e coinvolge fra gli altri la FAO (organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), enti ministeriali e università di Italia, Francia, Romania, Libano, India, Polonia, Spagna, Germania, Slovenia, Stati Uniti, Portogallo, Argentina, Canada e Russia. La Comunità del Mais Spinato di Gandino è coinvolta per la sperimentazione in campo delle sinergie colturali e per la valorizzazione dell'antico "Fagiolo di Clüsven", di concerto con l'Orto Botanico Lorenzo Rota di Bergamo ed il Crea di Bergamo.

Coordinato dal professor Roberto Papa dell'Università Politecnica delle Marche, il progetto INCREASE punta a sviluppare strumenti e metodi di conservazione efficaci "per favorire la biodiversità agricola in Europa e promuovere la coltivazione ed il consumo delle leguminose alimentari".

 

Una sperimentazione necessaria per contrastare il consumo intensivo delle residue risorse del pianeta: bisogna sensibilizzare la gente ad un maggior consumo di legumi (a dispetto per esempio della carne), poiché le colture di fagioli, lupini ceci e lenticchie sono certamente meno impattanti dei grandi allevamenti. "E' molto importante - aggiunge Filippo Servalli, past president della Comunità del Mais Spinato e attuale sindaco di Gandino - il tema della consociazione colturale: richiama l'importanza della rotazione e della complementarità delle colture, la forza di una tradizione intatta che diventa eccellenza d'attualità, anche in considerazione dell'emergenza relativa ai cambiamenti climatici". In occasione del Galà dello Spinato un apposito Spazio INCREASE presenterà tutti i progetti europei relativi ai legumi e alla loro valorizzazione.








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