Rss di IlGiornaleWebScrivi a IlGiornaleWebFai di IlGiornaleWeb la tua home page
Venerdì 29 marzo 2024    redazione   newsletter   login
CERCA   In IlGiornaleWeb    In Google
IlGiornaleWeb

Cultura - MusicaStefania Castella

CONDIVIDImyspacegooglediggtwitterdelicious invia ad un amicoversione per la stampa

24 Marzo 2021
Suoni contro Muri: Stefano Bollani racconta Lorenzo Hengeller accompagnato da Roxy in the box
di Stefania Castella



Suoni contro Muri: Stefano Bollani racconta Lorenzo Hengeller accompagnato da Roxy in the box
Lorenzo Hengeller ph. Pino Miraglia

Bollani racconta Hengeller

 mercoledì 24 marzo (ore 21) – venerdì 26 (ore 21) – domenica 28 (ore 18)

 

accompagnato dalle opere di ROXY IN THE BOX

 

Alla faccia del jazzSTEFANO BOLLANI

« Lorenzo Hengeller è un giovanotto matto che io conosco da un po’ di anni, da poco dopo il suo primo

disco.

Da allora, da questa passione per l’umorismo – quello sano: quello di Luttazzi, di Carosone – e da

questa passione per il jazz e per le musiche vive, divertenti, nasce questo personaggio, Hengeller, con

questo nome così tipicamente napoletano, che, come sanno tutti a Napoli, è il nome delle sfogliatelle.

Finalmente si è deciso a riconciliarsi con la sua città con la quale aveva litigato: la gente diceva

“questi hengeller alla crema non sono buoni!” e lui pensava che dicessero di lui. Si è riconciliato ora che

ha fatto un disco con Elisabetta Serio, un’altra bravissima pianista, dedicato a Napoli.

Ma Hengeller rimane sempre questo simpatico mattacchione che conosciamo: questa sfogliatella.

Andiamo a sentire cosa c'è dentro la sfogliatella Hengeller, perché ha molte cose da raccontarci

ancòra. Qualcuno dirà “è d'antan!”: e sarà d’antan… ma ascoltatelo, ché vi divertite, perché Lorenzo è

fortissimo! »

 

Dietro le note di Lorenzo Hengeller c’è un manifesto di poetica del jazz. Da sempre per antonomasia il jazz, il genere

degli irregolari, appartiene a chi lo suona, che, per lo più libero dai lacci degli spartiti, va in cerca di atmosfere e

prosegue per improvvisazioni e recuperi.

Una ricerca che per il musicista parte dalla propria capacità di stupirsi: «Questo concerto nasce dallo stupore

– spiega Hengeller –: mi stupisce sempre la sapienza della “leggerezza” delle note di Gorni Kramer e dei suoi baffi

sorridenti. Mi stupisce ancòra la grandezza di Renato Carosone che, in un film, suona un pianoforte con sopra adagiato

il servizio buono da caffè! Mi stupisce ancòra sentire le canzoni jazz di Lelio Luttazzi e del quartetto Cetra piene di

swing e mi stupisce oggi sentire dischi di jazz senza nemmeno un po’ di swing! Da tutti ho imparato che il solo modo

più attuale di fare jazz è quello di usarlo. Tutti i brani dello spettacolo, inediti e no, sono il risultato di questo stupore,

non di impressioni momentanee sorte dal nulla. Insomma, lo stupore vero, quello fatto di memoria, non di novità».

4 Embè (Lorenzo Hengeller)

4 ‘A casciaforte (Alfonso Mangione – Nicola Valente)

4 Lo swing del giornalaio (Roberto Del Gaudio – Lorenzo Hengeller)

4 Che afa fa (Roberto Del Gaudio – Lorenzo Hengeller)

4 Na cosa tosta (Eduardo Scarpetta – Lorenzo Hengeller)

4 L’istinto dell’emigrante (Fosco D’Amelio – Lorenzo Hengeller)

4 medley: ‘O suspiro – ‘O russo e ‘a rossa – Chella là (Renato Carosone)

4 Le tue mani (Roberto Del Gaudio – Lorenzo Hengeller)

4 Guapparia 2000 (Lorenzo Hengeller)

4 Nostalgia per la musica (Lelio Luttazzi – Lorenzo Hengeller)

 

ROXY IN THE BOX con la pittura, il video,

l’installazione, la performance, la fotografia, le azioni

pulp e la pop art, indaga, colpisce, schernisce e

smaschera tutto ciò che risiede “fuori dal box”,

comunicando attraverso il corpo. Cinema e letteratura

sono i suoi punti di ispirazione, internet il suo terzo

braccio e la musica il sedativo e l’anfetamina. È a Napoli

che Roxy in the box decide di insediare le sue radici

attraversando tutte le esperienze di vita e dolore che

caratterizzano la città: da questo immenso microcosmo

attinge gli spunti per scorgere e mostrare con i suoi

interventi pop le contraddizioni della società

contemporanea. Tra le sue numerose mostre personali:

“La Sposa Madre”, museo Cappella Sansevero, Napoli;

“Acthung! Acthung!”, ex-Gil, Roma; “L’Impresa

dell’Arte”, Pan, Napoli; “N.EST 2.0 the making of the

city/disegna la tua città”, Madre, Napoli; “Arredo

Palazzo Italia”, a cura della Farnesina, Belgrado; “Cow

Parade”, in piazza della Signoria a Firenze e “Best

Packaging 2017: scienza+design”, al Fuori Salone Milano.

La personale più recente è “Maresistere” presso il museo

 

Archeologico Nazionale di Napoli, 2020.








  Altre in "Musica"