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Cultura - ArteFrancesco Taverna

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25 Marzo 2019
La rubrichetta - Gipi
di Francesco Taverna


La rubrichetta - Gipi

“Di niente mi interesso ora; ciechi gli occhi e pure muti gli orecchi e pure…voglio solo fumare, voglio solo fumare il fumabile, voglio un divano oceanico” 

Gianni Gipi Pacinotti e la sua dichiarazione di resa alla vita. Ha 56 anni, quindici libri e uno sterminato numero di pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Gli addetti ai lavori lo considerano il miglior disegnatore italiano. La citazione viene dalla prima pagina del suo libro più famoso, l’opera che lo condusse alla ribalta: LMVDM - La Mia Vita Disegnata Male, 2008. 

Sono passati dieci anni e tutti quei problemi fisici, psicologici, affettivi, il Gipi di oggi pare non li avverta più. O almeno non ne fa racconto ai suoi lettori. Il tratto è rimasto lo stesso, una china semplice, sottile, acuminata, posata sopra le sue ineguagliabili sfumature di grigio acquarello che colorano e tempestano i cieli ed i paesaggi di campagna. Nelle sue pagine Gipi ha trattato i temi e le storie più disparate con un sapore grottesco e con un’estrema gentilezza poetica. 

Quando la carta non gli è sufficiente Gipi scrive attraverso la cinepresa. Due le pellicole presentate al Festival di Venezia: “L’ultimo Terrestre” (2011) e “Il ragazzo più felice del mondo”(2018). 








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